In un paesino del cuneese

sabato 28 Dicembre 2013

piazzese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il suo nome ufficiale è Maria Assunta, ma lei preferisce farsi chiamare Maruzza da quando era solo una ragazzina e qualcuno le aveva raccontato che, in un paesino del cuneese, c’è una lapide apposta sotto una statua della madonna con la scritta:

 

A Maria Santissima
Assunta in cielo
A spese del comune.

 

[Santo Piazzese, Blues di mezz’autunno, Palermo, Sellerio 2013, p. 18]

Un autobus

domenica 31 Luglio 2011

L’autobus era semivuoto. Sull’obliteratrice (sulla macchina timbra-biglietti, vah!) qualcuno aveva scritto in bella grafia, con un pennarello: Meno male che hanno aumentato il prezzo del biglietto, perché prima risparmiavo solo milleduecento lire, ora ne risparmio millecinquecento. E poi dicono che noi siciliani non abbiamo il senso dell’umorismo. In piedi, vicino al posto dell’autista, una donnetta sulla sessantina carica di sacchetti per la spesa stracolmi di derrate orto-alimentari, arringava un paio di giovani madri di famiglia:
– … l’aggente getta troppo robba nella netturbe, il coverno se ne accorge perché c’ha les spie dentro la nettezza urbana, e poi ci cresce le tasse, perché ci pare che siamo troppo ricchi. Io non butto mai niente. A casa mia, se ne vogliono, pane duro…

[Santo Piazzese, La doppia vita di M. Laurent, Palermo, Sellerio 2010 (21), p. 122]

Telefoni

giovedì 14 Luglio 2011

Arrivai a piedi fin quasi al reparto di Michelle. Trovai miracolosamente un telefono in buona salute, uno di quei nuovi telefoni, che vanno a gettone, moneta e tesserini plastificati. Sul led a cristalli liquidi lampeggiava la scritta «SGANCIARE», l’imperativo categorico dei tempi che viviamo. Evidentemente, era giornata da metafore. Obbedii, sganciai le duecento lire, e chiamai il centralino.

[Santo Piazzese, I delitti di via Medina-Sidonia, Palermo, Sellerio 1996, p. 104]