domenica 2 Marzo 2014
Magón. Ventriglio dei polli, magone. Ma è anche frustrazione e sofferenza del cuore e dell’anima: un peso sulla psiche. Il magón lo definivamo “catene e tormento” a causa dell’emozione ingenerata da un terzetto di film di Raffaello Matarazzo nell’animo degli spettatori del cinema Pace. Erano intitolati “Catene”, “Tormento” e “Torna!”, interpretati da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Le donne uscivano piangendo e ai nostri crudeli diciott’anni sembrava assurdo commuoversi per vicende inesistenti e soprattutto estranee alla nostra vita. Eravamo usciti da una guerra e una dittatura, dall’alluvione del ’51, a qualcuno era già morto il papà e Cesare Zavattini aveva dato il via al neorealismo.Sapevamo che i magoni veri propri ci aspettavano al varco. Dal longobardo magòe e dal tedesco magen, stomaco.
[Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie, Luzzara, Fondazione Un paese 2013, p. 103]
giovedì 27 Febbraio 2014
Paramöcc. Con l’orecchio e la fantasia di Silvio Barilli, versione luzzarese della pronuncia di Paramount Pictures, una delle maggiori case produttrici americane di film, che dopo la guerra bombardarono le nostre sale cinematografiche.
[Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie, Luzzara, Fondazione Un paese 2013, p. 124]
lunedì 11 Novembre 2013
Flit. Marchio di fabbrica (Standard Oil Company, New Jersey, USA) di un noto insetticida, che nebulizzavamo con la famosa pompetta.
“Màsa la vècia cul flìt! E se non muore, col gas!” Invettiva sulle note di una musichetta (…Shave and a haircut, two bits… barba e capelli, due monetine…) che annunciava le serate danzanti, alla Spirale di Guastalla d’inverno e al giardino d’Emilia a Boretto d’estate.
[Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie, Luzzara, Fondazione Un paese 2013, p. 79]
sabato 9 Novembre 2013
A. Preposizione interrogativa: a gnìv? [Venite?] Famosa la distrazione di Zavattini davanti allo specchio, con la valigia aperta: “César, a vèt o vét?” [“Cesare, vai o vieni?”].
[Sandro Tedeschi, A Luzzara. Dizionario di Po e di robinie, Luzzara, Fondazione Un paese 2013, p. 5]
domenica 9 Dicembre 2012
Adura(r)
Adorare. Che Dìu ta stradòra! (che Dio ti stra-adori!): complimento diretto in genere ai neonati e ai bambini piccoli.
[Sandro Tedeschi, a Luzzara, Luzzara 2012, libro autoprodotto, non destinato al commercio]