Contribuire

sabato 23 Settembre 2017

Sto scrivendo dei contributi, se così si può dire, per la nuova edizione della guida del Touring di Mosca e San Pietroburgo, e ogni tanto cerco dei libri, nella confusione della mia libreria, ieri sera ne ho cercati tre e li ho trovati tutti e tre quasi subito e ci son rimasto male: credevo di avere la libreria molto in disordine, invece è un periodo che non son bravo nemmeno nel disordine, mi è venuto da pensare ieri sera intanto che scrivevo dei contributi per la guida del Touring di Mosca e San Pietroburgo.

Non c’entra niente

domenica 30 Luglio 2017

Un pomeriggio che ero da solo, a San Pietroburgo, avevo lasciato a casa la penna, mi sembrava che non avesse senso, girare a San Pietroburgo, senza una penna.

Adesso dico una cosa molto importante

sabato 29 Luglio 2017

Scrivo queste righe appena tornato dalla Russia, e intanto che le scrivo sento per radio un dibattito e sta intervenendo l’ex sindaco di Milano Pisapia e Pisapia a un certo punto dice «Adesso dico una cosa molto importante», e dopo la dice e a me, devo dire, non mi sembra una cosa così importante.
Ecco, a proposito della comicità, ci sono quelli che dicono, quando cominciano a parlare, «Adesso dico una cosa molto divertente», e dopo la dicono e a me, devo dire, non mi sembra quasi mai una cosa così divertente.
Allora la condizione in cui sono, dover raccontare delle cose comiche che mi sono successe, probabilmente la maggior parte dei lettori non le troveranno tanto comiche, un po’ per via del fatto che probabilmente non sono, così comiche, un po’ per via del fatto che il riso, come dice un mistico probabilmente caucasico che si chiama Gurdjeff, nasce da un’oscillazione tra il sì e il no, gioca sulla sorpresa, sull’inaspettato, sull’imprevisto, e mi viene in mente una cosa che mi è successa in Russia, il giorno che siamo tornati, che quando siamo partiti, alle sei e mezza del mattino, da San Pietroburgo, per andare all’aeroporto,edavanti all’albergo, in Artillerijskaja ulica, siamo montati sulla corriera e io mi son messo a contare se c’eravamo tutti, e eravamo uno in più.
C’era un signore, vestito di blu, che dormiva. Continua a leggere »

Diario pietroburghese

domenica 16 Luglio 2017

Ieri siamo stati al Museo russo di San Pietroburgo e c’era una dežurnaja, una di quelle signore che guardan le sale, che le è suonato il telefono e aveva come suoneria I like Chopin di Gazebo (clic).

Una variante

domenica 4 Giugno 2017

L’anno scorso, in Russia, ho comprato un quaderno ho comprato un quaderno che c’era il disegno di un ombrello e di una bottiglia di vodka e c’era scritto, in copertina, «Da Pietroburgo con apatia e indifferenza», e mi son detto che è proprio così, che bisogna scrivere, con apatia e indifferenza e che, da allora in poi, tutti i libri che mi chiedevano di autografare io la dedica la scrivevo così; se me lo chiedeva, faccio per dire Luciana: «A Luciana con apatia e indifferenza, Paolo». Ieri, a Livorno, mi hanno chiesto di aggiungere, a apatia, antipatia, e mi è sembrata una nuova idea e ne ho fatto una nuova versione: «A Francesco con apatia, antipatia e indifferenza» e ho pensato che, d’ora in poi, chi mi chiede l’autografo sul libro può scegliere una delle due varianti.

Ritratto di Anna Achmatova

sabato 25 Giugno 2016

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Kuz’ma Petrov Vodkin, Ritratto di Anna Achmatova, 1922, Olio su tela, San Pietroburgo, Museo russo.

Coda

sabato 25 Giugno 2016

sundukov

Aleksej Sundukov, Coda, olio su tela, 1986, Museo russo, San Pietroburgo

San Pietroburgo e le parole straniere

martedì 21 Giugno 2016

Giovedì vado a San Pietroburgo e ho pensato che, appena arrivo, la prima cosa che faccio è comprare una mappa, di San Pietroburgo, poi oggi mi son detto Aspetta un attimo, sono andato a guardare, ne ho tre, di mappe di San Pietroburgo. E poi oggi, appena prima, stavo lavando per terra, mi è venuta in mente una cosa che non c’entra niente, che la prima parola straniera che ho imparato, io, probabilmente è Austerity.

Piccola bibliografia portatile

mercoledì 4 Maggio 2016

[per quelli che vengono a San Pietoburgo con il circolo dei lettori, ho scritto una piccola bibliografia]

la letteratura russa che conosciamo come letteratura russa comincia ai primi dell’ottocento con un romanzo in versi, l’Evgenij Onegin di Puškin. C’è una traduzione che a me sembra molto bella, in endecasillabi, di Ettore Lo Gatto, che è stata ripubblicata recentemente da Quodlibet compagnia extra (si intitola Eugenio Oneghin). Tutta la prosa che Puškin ha pubblicato in vita, che è incantevole, è raccolta in un’edizione che ho tradotto io: Aleksandr Puškin, Umili prose (è uscita per Feltrinelli). Di Puškin andremo a vedere la casa dove abitava quando è morto, che è vicinissima alla prospettiva Nevskij. Della morte di Puškin parla un libro italiano memorabile che è stato anche un libro che ha fatto scalpore, come si dice, tra gli slavisti, Il bottone di Puškin di Serena Vitale (Adelphi), chi non l’ha letto credo lo leggerà volentieri. Di Gogol’ vedremo (solo da fuori, purtroppo), il teatro dove è stato rappresentato per la prima volta Ревизор (che è, in italiano o Il revisore – l’edizione che ho io, Marsilio, con testo a fronte, a cura di Emilia Magnanini – o L’ispettore generale, varie edizioni, Feltrinelli o Garzanti). Se non avete letto Le anime morte, lo consiglio anche se non è ambientato a Pietroburgo (c’è un’edizione che ho tradotto io, Feltrinelli). Se non avete letto i Racconti di Pietroburgo, questa mi sembra l’occasione adatta (mi sento di consigliare, per dei motivi dei quali poi, se volete, parliamo di persona, di evitare le traduzioni di Tommaso Landolfi). Tolstoj ha parlato forse più di Mosca che di Pietroburgo, ma c’è un libretto ambientato prevalentemente nel Caucaso che si intitola Chadži-Murat, che a me sembra un capolavoro, ancora più prezioso in quanto non tanto conosciuto (ce n’è in giro un’edizione che ho tradotto io per Voland), dove c’è un bellissimo capitolo sulla vita dello zar a Pietroburgo che Tolstoj prevedeva sarebbe stato censurato quando sarebbe uscito e che è poi stato censurato, quando è uscito. Altre due cose che ho tradotto io poi basta: un’antologia uscita per Marcos y Marcos che si intitola Tre matti e che contiene un racconto di Gogol’, uno di Dostoevskij e uno di Tolstoj, quello di Gogol’ è una meraviglia ambientata a Pietroburgo, quelli di Dostoevskij e Tolstoj sono meraviglie ambientate altrove e, sempre per Voland, ho curato un’edizione di Memorie del sottosuolo che è forse uno dei racconti più pietroburghesi del più pietroburghese degli scrittori pietroburghesi, Fëdeor Michajlovič Dostoevskij. Di Dostoevskij, naturalmente, potete leggere uno qualsiasi dei grandi romanzi (noi ragioneremo sui posti di Delitto e castigo). C’è già un sacco di roba, ma mi sento di darvi ancora tre indicazioni sul novecento e una su un testo generale: di Anna Achmatova La corsa del tempo (a cura di Michele Colucci), e, su di lei, Incontri con Anna Achmatova, di Lidija Čukovskaja; di Osip Mandelštam il Discorso su Dante (che è contenuto anche in un’antologia Bompiani intitolata Sulla poesia) e, su di lui, L’epoca e i lupi (scritto dalla moglie Nadežda e che si trova solo in biblioteca, ho paura); di Iosif Brodksij Guida a una città che ha cambiato nome, che è un testo su Pietroburgo (ed è contenuto in Fuga da Bisanzio), e Dall’esilio, che è un librettino che contiene il testo, bellissimo, sull’accettazione del Nobel, e un altro testo, per me ancora più bello, sulla Condizione che noi chiamiamo esilio. Poi, per chi vuole documentarsi bene bene, c’è un bel testo di Solomon Volkov che si intitola San Pietroburgo (da Puškin a Brodskij, storia di una capitale culturale) che sembra scritto per noi (è appena un po’ lungo, forse, e, per il mio gusto, un po’ troppo dettagliato nella parte sulla danza, dove io ho un po’ saltato).

Preparare

lunedì 18 Aprile 2016

Preparare un viaggio a San Pietroburgo si riempie il tavolo di libri russi, che strano.