E dopo dice

martedì 17 Luglio 2018

E dopo dice, Brodskij, sempre in quel saggio lì, che a Leningrado, negli anni ’70, alle nove del mattino, era più facile incontrare un ubriaco che un taxi. E stasera andiamo a casa di Charms. Buongiorno.

Diario pietroburghese 2018

lunedì 16 Luglio 2018

Anche quest’anno, la prima cosa che ho visto, a Pietroburgo, è un ristorante di una catena di ristoranti italiani che si chiamano Il Patio, che son ristoranti che i russi pensano che in Italia sian molto diffusi ma che in Italia io non ho mai visto, e anche quest’anno mi son ricordato che i russi, negli anni novanta, non so come mai, erano convinti che gli italiani pasteggiassero con l’amaretto di Saronno, e se uno voleva fare, dall’Italia, un regalo a un russo che voleva esser sicuro che gli sarebbe piaciuto, se gli portava una bottiglia di Amaretto di Saronno era tranquillo che andava bene.
E mi son ricordato di quando sono arrivato a Mosca, la prima volta, nell’aprile del 1991, che erano gli ultimi mesi della perestrojka, che sarebbe finita nell’agosto di quell’anno con l’arresto di Gorbačëv, e, in giro per la città, si vedevano i primi negozi privati, eran dei chioschi che vendevano un po’ di tutto e, tra le altre cose, c’erano della bottiglie di Amaretto di Milano, di Amaretto di Verona, che in Italia non avevo mai visto e che non avrei mai più rivisto, credo fossero prodotti a Tula, o a Kaluga, da qualche parte nella provincia russa chissà com’eran buoni.
Anche quest’anno, come l’anno scorso, per il momento.

San Pietroburgo, piccola biobliografia parziale

lunedì 28 Maggio 2018

Per chi viene a San Pietroburgo in luglio (clic), piccola bibliografia parziale.

Si può forse dire che la letteratura russa come la conosciamo oggi comincia ai primi dell’ottocento con un romanzo in versi, l’Evgenij Onegin di Puškin. C’è una traduzione che a me sembra molto bella, in endecasillabi, di Ettore Lo Gatto, che è stata ripubblicata recentemente da Quodlibet compagnia extra (si intitola Eugenio Oneghin).
Tutta la prosa che Puškin ha pubblicato in vita, che è incantevole, e è la pietra angolare della letteratura russa dell’ottocento, è raccolta in un’edizione che ho tradotto io: Aleksandr Puškin, Umili prose (è uscita per Feltrinelli).
Di Puškin andremo a vedere la casa dove abitava quando è morto, che è vicinissima alla prospettiva Nevskij (della quale si parla nei Racconti di Pietroburgo di Gogol’, ce n’è un’edizione Garzanti tradotta da Pietro Zveteremich).
Della morte di Puškin parla un libro italiano memorabile che è stato anche un libro che ha fatto scalpore, come si dice, tra gli slavisti, Il bottone di Puškin di Serena Vitale (Adelphi), chi non l’ha letto credo lo leggerà volentieri.
Vedremo il teatro dove sono stati rappresentati per la prima volta Ревизор, di Gogol’ (che è, in italiano o Il revisore – l’edizione che ho io, Marsilio, con testo a fronte, a cura di Emilia Magnanini – o L’ispettore generale, varie edizioni, Feltrinelli o Garzanti) e il Gabbiano di Čechov.
Se non avete letto Le anime morte, lo consiglio anche se non è ambientato a Pietroburgo (c’è un’edizione che ho tradotto io, Feltrinelli, ma in generale credo che vadano bene molte traduzioni, consiglio di evitare quelle un po’ antiche, di Landolfi, Ermanno Rea, Leone Ginzburg e quelle moderne dove tolgono le ripetizioni, l’Einaudi un po’ si distingue, in questa pratica).
Tolstoj ha parlato forse più di Mosca che di Pietroburgo, ma c’è un libretto ambientato prevalentemente nel Caucaso che si intitola Chadži-Murat, che a me sembra un capolavoro, tanto più prezioso in quanto non tanto conosciuto (ce n’è in giro un’edizione che ho tradotto io per Voland).
Altre due cose che ho tradotto io e poi basta: sempre per Voland, ho curato un’edizione di Memorie del sottosuolo che è forse uno dei racconti più pietroburghesi del più pietroburghese degli scrittori russi, Fëdeor Michajlovič Dostoevskij e un libro straordinario, ambientato a Pietroburgo e che comincia in via Gorochovaja, che attraverseremo decine di volte, in luglio, Oblomov di Gončarov (edizioni Feltrinelli).
C’è già un sacco di roba, ma mi sento di darvi ancora qualhge indicazioni sul novecento e qualcuna su dei testi generali: di Anna Achmatova La corsa del tempo (a cura di Michele Colucci) e, su di lei, Incontri con Anna Achmatova, di Lidija Čukovskaja; di Osip Mandelštam il Discorso su Dante (che è contenuto anche in un’antologia Bompiani intitolata Sulla poesia) e, su di lui, L’epoca e i lupi (scritto dalla moglie Nadežda e che si trova solo in biblioteca, ho paura); di Iosif Brodksij Guida a una città che ha cambiato nome, che è un testo su Pietroburgo (e è contenuto in Fuga da Bisanzio) e Dall’esilio, che è un librettino che contiene il testo, bellissimo, sull’accettazione del Nobel, e un altro testo, per me ancora più bello, sulla «condizione che noi chiamiamo esilio» (anche una quarta, sul novecento: qualcosa di Dovlatov varrebbe la pena, secondo me, La valigia, per esempio).
Poi, per chi vuole documentarsi sulla città, c’è testo di Solomon Volkov che si intitola San Pietroburgo (da Puškin a Brodskij, storia di una capitale culturale) che sembra scritto per noi (è appena un po’ lungo, forse, e, per il mio gusto, un po’ troppo dettagliato nella parte sulla danza, dove io ho un po’ saltato); e un altro libro sulla città che, se avete tempo, vale la pena di leggere, è Il mito di Pietroburgo, di Ettore Lo Gatto. Come guide, mi sento di consigliare la Guida di Mosca e San Pietroburgo del Touring che è uscita quest’anno che contiene anche una ventina di pagine che ho scritto io e che parlano anche dei posti che vedremo noi.

Russia istruzioni per l’uso 2018 (San Pietroburgo 16-22 luglio)

mercoledì 31 Gennaio 2018

A San Pietroburgo, questa volta,
dal 16 al 22 Luglio 2018
facciamo queste cose:
16 LUGLIO – LUNEDÌ MILANO/SAN PIETROBURGO
Partenza da Milano Malpensa con volo diretto Aeroflot-Rossya Airlines
MXP/LED SU 6674 13.00/17.00
Trasferimento in bus privato con guida locale in città e sistemazione all’hotel Arbat Nord (cat. 3*)
Artilleriyskaya ul., 4 Tel. +7 8122008913 www.arbatnord.ru/en/main
All’arrivo a San Pietroburgo, dopo esserci sistemati in albergo e dopo avere cenato facciamo un giro nella piazza del Senato, sotto il cavaliere di Bronzo, dove, nel dicembre del 1825, c’è stata la prima rivoluzione russa, la rivoluzione dei decabristi, alla quale sembra avrebbe dovuto partecipare anche Puškin, e, sotto il monumento che poi da Puškin ha preso il nome, proviamo a raccontare perché la letteratura russa è così popolare in Russia (molto più di quanto in Italia sia popolare la letteratura italiana). Continua a leggere »

Russia istruzioni per l’uso (San Pietroburgo 2018 – 16/22 luglio)

domenica 14 Gennaio 2018

In questo viaggio a San Pietroburgo, la più astratta e premeditata città del globo terrestre, secondo una celebre definizione di Dostoevskij, proveremo a raccontare la città attraverso i suoi scrittori; se si apre un qualsiasi manuale di storia russa, si vede che gli scrittori russi, Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj, Lermontov, Turgenev, l’Achmatova, Esenin, Bulgakov, Gor’kij, Brodskij, Eren’burg, hanno avuto un’importanza, nella storia a loro contemporanea, inimmaginabile, fuori dalla Russia. I primi dell’ottocento, per esempio, non vengono ricordati come l’epoca dello zar Nicola, ma come l’epoca del poeta Aleksandr Puškin. Una guida americana di San Pietroburgo comincia dicendo che, in Russia, un poeta ha la stessa fama che in America ha un giocatore di baseball. Questa cosa, chissà come mai, continua fino a oggi, se si considera che, in questi ultimi anni, uno dei principali avversari del potere, in Russia, è stato Limonov, lo strano scrittore di cui ha parlato Carrère in un celebre libro. Ecco, noi (nell’estate del centenario della rivoluzione russa) proveremo a seguire le tracce che Puškin, Gogol’, Lermontov, Dostoevskij, Esenin, Achmatova, Brodskij, Charms, Chlebnikov e altri hanno lasciato in questa astratta, premeditata e stupefacente città. Non è richiesta la conoscenza del russo, né una particolare conoscenza della letteratura russa, ma verrà consigliata una bibliografia e verrà impartita, come si dice, un’alfabetizzazione del cirillico.

1° giorno 16 luglio lunedì
“All’arrivo a San Pietroburgo, dopo esserci sistemati in albergo e dopo avere cenato facciamo un giro nella piazza del Senato, sotto il cavaliere di Bronzo, dove, nel dicembre del 1825, c’è stata la prima rivoluzione russa, la rivoluzione dei decabristi, alla quale sembra avrebbe dovuto partecipare anche Puškin, e, sotto il monumento che poi da Puškin ha preso il nome, proviamo a raccontare perché la letteratura russa è così popolare in Russia (molto più di quanto in Italia sia popolare la letteratura italiana).” Continua a leggere »