lunedì 27 Maggio 2013
I Fiorentini non si scandalizzano se uno esce dall’Ordine dei Minori; anzi si scusano dicendo: «Sì ci maravigliamo che tanto già ci sia stato, ché li frati minori so’ omini disperati: si crucciano e si affliggono in varie guise assai».
E una volta che avevano sentito che fra Giovanni da Vicenza, dell’Ordine dei Predicatori, intendeva recarsi a Firenze, esclamavano: «Ohi Dio, ch’ei no vegna qua! Avem odito che resuscita li morti e noi già siamo in tanti che la città nostra non ci pò contenere più».
E le sona ben assé le parole dei Fiorentini nel so dialetto!
[Salimbene De Adam, Cronaca, traduzione di Giuseppe Tonna, Reggio Emilia, Diabasis 2010, pp. 21-22]
venerdì 24 Maggio 2013
Allora mio padre mi domandò se volevo andar via con lui.
Gli risposi: «No, no voi’ miga vegnir. Dice il Signore (Luca, V): “Nessuno che mette mano all’aratro e si guarda indietro, è adatto al regno di Dio”».
E mio padre: «Tu non te curi niente de to pader e de toa madre, che per colpa tua vivono in pena e in doglia».
Rispondevo: «È vero, no me curo. Il Signore dice (Matteo, X): “Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me”. E anco per te dice: “Chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me”. Di Lui te devi donca curare, o padre, che è stato appeso al legno per donare a noi la vita eterna. E sì ancora dice (Matteo, X): “Son venuto a metter il figlio contro il padre suo e la figlia contro la madre sua e la nuora contro la suocera. E i nemici dell’uomo saranno i suoi familiari. Chi pertanto mi confesserà dinanzi agli uomini, anch’io lo confesserò davanti al padre mio che è nei cieli. Ma chi mi rinnegherà dinanzi agli uomini, anch’io lo rinnegherò al cospetto del padre mio che è nei cieli”».
Si meravigliarono i frati e molto erano allegri per le parole che dicevo a mio padre.
Allora si rivolse ai frati, il padre mio: «Voi me l’avì encantà ‘sto me’ fiol e sì l’avete ingannato. Vedo ben che non me ‘scolta più».
[Salimbene De Adam, Cronaca, traduzione di Giuseppe Tonna, Reggio Emilia, Diabasis 2010, pp. 21-22]