Pazzi d’Italia

sabato 5 Luglio 2014

pazzi d'italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Forse ogni città del mondo dovrebbe possedere un repertorio dei pazzi, così come di  ogni città esistono le guide dei ristoranti e degli alberghi. Servono a orientarsi, a conoscere di ogni luogo le storie e le filosofie.

 

[Roberto Alajmo, Introduzione, in Repertorio dei pazzi d’Italia, a cura di Roberto Alajmo, Milano, ilSaggiatore 2012, p. 12 ]

Uno

martedì 10 Dicembre 2013

alajmo

 

 

 

 

 

 

 

Uno era un uomo di teatro molto potente, che telefonava alle persone dicendo per prima cosa:
«Scusa, ma adesso non ho tempo di parlarti.»
E riattaccava.
Un giorno convocò d’urgenza i suoi uomini più fidati, dalla sarta ai tecnici di palcoscenico, e quando furono riuniti si alzò dal suo posto, aprì la giacca e chiese loro:
«Secondo voi sono dimagrito?»
E tutti in coro risposero:
«Sì.»

[Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori 2004, pp. 28-29]

Repertorio

sabato 16 Febbraio 2013

Uno era rimasto in un modo di dire delle persone anziane:
«Permette? Rammacca.»
Questo Rammacca voleva fare il mestiere di assicuratore. In famiglia, cercando di fargli cambiare idea, gli spiegavano che per fare l’assicuratore bisognava conoscere tantissime persone, e lui invece non conosceva nessuno. Da quando lo seppe, si mise ogni giorno sotto la Madonna Bella di via Maqueda presentandosi a tutte le persone che passavano di lì:
«Permette? Rammacca.»
Tendeva a non lasciare la mano del suo interlocutore fino a quando le presentazioni non erano complete.
I nonni sussurravano «Permette? Rammacca» ai nipoti impertinenti che volevano stringere per primi la mano agli adulti.

[Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori 2004, p. 61]

Repertorio

venerdì 15 Febbraio 2013

Uno era l’attore Carlo Cecchi. Quando la prova generale di Amleto al teatro Garibaldi andò secondo lui male, si rifiutò di riconoscere le facce degli amici che andavano a fargli i complimenti in camerino:
«Lei chi è? Io non la conosco.»

[Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori 2004, p. 32]

Un’epigrafe

mercoledì 18 Luglio 2012

Se non vai al funerale
di una persona, non aspettarti
che quella persona
poi venga al tuo.

Lawrence Peter «Yogi» Berra.

[Roberto Alajmo, Arriva la fine del mondo (e ancora non sai cosa mettere), Roma-Bari, Laterza 2012]

Ascoli

mercoledì 14 Settembre 2011

Uno era il professore Ascoli, medico di fama. Quando si trovava ad affrontare un caso clinico particolarmente delicato, gli capitava di sospendere la visita, lasciare il paziente in mutande nel suo studio e andare a fare una passeggiata in bicicletta per riuscire a riflettere meglio. Poi tornava e non sbagliava mai diagnosi.

[Roberto Alajmo, Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo, Milano, Mondadori 2004, p. 41]

Quando c’era Pirandello

lunedì 12 Gennaio 2009

Roberto Alajmo voleva scrivere un libro di biografie post mortem. Avrebbe voluto parlare di Goya, che “venne decapitato nella tomba a causa di un complotto medico-pittorico-nazionalistico, e il suo cranio finì disperso in maniera rocambolesca”.
Di Molière, che “finì seppellito a tre metri di profondità, dopo lunghe polemiche, per aggirare il divieto ecclesiastico di sepoltura degli attori in terra consacrata, vale a dire all’interno del camposanto ma fino a una profondità di due metri.
Di “Lenin, immerso in una specie di salamoia, /che/ divenne oggetto di un culto della personalità che, turisticamente parlando, resiste ancora oggi”.
Di Sant’Agata, che “tagliarono a trance per aggirare le barriere doganali nel corso del rimpatrio”.
E così via.
Questo libro non si farà.
Ma si è fatto, è appena uscito, un libro, illustrato da Mimmo Paladino, e pubblicato da Drago edizioni, dove si racconta la biografia post mortem di Pirandello, singolare davvero.
Il libro si intitola Le ceneri di Pirandello (sono 43 pagine, costano 9 euro).
leceneridipirandello