lunedì 23 Gennaio 2017
Lunedì 23 gennaio,
a Milano,
alla Liberazione,
in via Lomellina, 14,
(Porta Vittoria),
alle 21,
Repertorio dei matti della città di Milano
e Repertorio dei pazzi della città di Andria:
che differenze?
Che affinità?
Che insegnamento trarre da questo incontro?
mercoledì 23 Novembre 2016
Mercoledì 23 novembre,
a Bologna,
all’Atelier sì,
in via San Vitale, 69,
Il Repertorio dei matti della città di Bologna
e il Repertorio dei pazzi della città di Andria,
Che differenze? Che affinità?
Che insegnamento trarre da questo incontro?
ore 19 e 30 aperitivo,
ore 21 lettura
mercoledì 23 Novembre 2016

Uno quando parlava, anche se era con qualcuno che conosceva da poco, a un certo punto si sbottonava la camicia o si alzava la maglietta e mostrava le cicatrici che aveva sul petto e sull’addome. “A me mi hanno aperto due volte come un agnello” diceva, e poi diceva che per tutte le operazioni che aveva avuto lui era un miracolato, ma non da dio, dalla scienza, e la sua storia l’aveva raccontata in un libro che aveva scritto e che si intitolava “Addio dio”.
[Stasera, a Bologna, all’atelier Sì, clic c’è l’incontro del Repertorio dei matti della città di Bologna con il Repertorio dei pazzi della città di Andria, ingresso libero e aperto a tutti]

martedì 22 Novembre 2016

Uno faceva lo speaker alla radio e per sopperire alla mancanza di mezzi tecnici faceva da solo l’effetto eco delle parole che diceva. Ad esempio quando apriva la trasmissione e diceva “Buonasera amici della notte, benvenuti a questa nuova puntata di musica italiana” allungava per un tempo indefinito, mai uguale, l’ultima sillaba all’incirca delle parole e quindi diceva “Buonasera-era-era, amici-ici-ici, della-ella-ella, notte-otte-otte” e così via. Il tutto a sua completa discrezione, poteva infatti capitare che l’eco si potesse ascoltare solo su alcune parole e quindi “Ciao-ao-ao, Paolo-olo-olo, grazie per aver chiamato in trasmissione, quale-ale-ale, canzone-one-one, preferisci ascoltare?”. Capitava che qualcuno del pubblico chiamasse in trasmissione e alla sua domanda “Ciao-ao-ao come ti chiami-ami-ami?”, quello rispondeva “Sei un coglione-one-one”. A quel punto, senza l’effetto eco, si scusava con il pubblico dicendo che nell’ultimo periodo c’erano un sacco di interferenze sulla frequenza.
[Domani sera, a Bologna, all’atelier Sì, clic c’è l’incontro del Repertorio dei matti della città di Bologna con il repertorio dei pazzi della città di Andria, ingresso libero e aperto a tutti]

lunedì 3 Ottobre 2016


Il Repertorio dei matti della città di Livorno e il Repertorio dei pazzi della città di Andria Clic
[Che poi sono questi:
Settembre è un mese che ci sono un sacco di festival, in Italia e io vado dove mi invitano e di solito ci vado volentieri. L’anno scorso, per esempio, a settembre ero stato al Festivaletteratura di Mantova, al festival della follia di Teramo, al festival Torino spiritualità di Torino, dove mi avevano avvisato che, qualche mese dopo, all’inizio del 2016, avrebbero fatto un festival dell’amore, a Torino, e lo hanno poi fatto davvero, dopo ero stato al festival della punteggiatura di Santa Margherita Ligure e poi al festival della lettura per ragazzi Passa la parola di Modena, e a Modena, ero arrivato direttamente da Santa Margherita Ligure e siccome i treni non eran comodissimi ero arrivato un po’ in anticipo avevo fatto un giro per la via Emilia e mi ero imbattuto in un cartellone che avvisava che a Modena, Carpi e Sassuolo (gli stessi posti dove si fa il festivalfilosofia), era in corso, quel fine settimana, un festival della gastroenterologia che era un festival che durava tre giorni e che si intitolava Gastroenterologia a chilometro 0 che a me era sembrato un titolo bellissimo mi era venuta voglia di andarci solo che dovevo andare al festival Passa la parola ero andato al festival Passa la parola e lì, davanti al palchetto del festival Passa la parola, avevo trovato Carlo Lucarelli e gli avevo detto che avevo saputo che nel febbraio del 2016, a Torino, ci sarebbe stato il festival dell’amore, e gli avevo chiesto «Perché non organizziamo, io e te, il festival della disperazione?» e a lui questa idea era piaciuta e con Lucarelli avevam convenuto che sarebbe stato il festival più letterario di tutti, il festival della disperazione.
Ecco questo pezzetto, in una forma leggermente diversa, è poi finito dentro un romanzo che si intitola Manuale pratico di giornalismo disinformato che nel febbraio di quest’anno, intanto che preparavamo il Repertorio dei pazzi della città di Andria, sono andato a presentare a Andria, e quando ho letto questo pezzetto, alla fine, Gigi Brandonisio, che è il presidente del Circolo dei lettori di Andria, mi ha detto «Lo facciamo noi, il festival della disperazione» e adesso forse nell’autunno prossimo lo facciamo. Intanto, nel frattempo, sono usciti il Repertorio dei pazzi della città di Andria e il Repertorio dei matti della città di Livorno, che, essendo appena usciti, io ancora non ho idea di come siano i matti di Andria e quelli di Livorno e in cosa siano diversi dagli altri, ho bisogno di rileggerli, di leggerli in pubblico, di presentarli, di parlarne, però finire questa piccola serie con una piccola scelta dei pazzi di Andria e dei matti di Livorno credo che sia una cosa che vale la pena di provare a farla, ho solo paura che venga un po’ più lunga del solito e allora mi scuso in anticipo del fatto che è lunga perché, come diceva Pascal, di farla più corta non ho avuto tempo comincerei con Andria: Continua a leggere »

martedì 13 Settembre 2016

C’era una ossessionata dal fatto di aver dimenticato di chiudere a chiave la porta di casa, dopo essere uscita. Finché non ritornava a casa e memorizzava di aver controllato la chiusura della porta rimaneva in uno stato d’ansia.
Allora aveva escogitato un sistema per non far tardi al lavoro e dissipare ogni dubbio. Aveva calcolato i tempi e si svegliava dieci minuti prima per avere il tempo di scendere dal palazzo, risalire, controllare di aver chiuso, memorizzare di aver chiuso ed andar via finalmente tranquilla.
giovedì 21 Luglio 2016

Uno era quello che appena saputo di qualche decesso in città si precipitava su facebook per cercare il profilo del defunto. Una volta trovato postava ricordi inesistenti del loro rapporto inesistente.
[Dal Repertorio dei pazzi della città di Andria, in preparazione]
sabato 16 Aprile 2016
C’era uno cha andava agli spettacoli di Carmelo Bene per dormire tutto il tempo. Se qualcuno gli chiedeva che senso avesse, rispondeva “Tu non capisci che bellezza dormire mentre recita il più grande genio italiano”.
[Dal Repertorio dei pazzi della città di Andria, questo pazzo è di Andrea]
lunedì 22 Febbraio 2016
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sabato 20 Febbraio 2016
Uno, quando svoltava, in macchina, metteva la freccia.
[Dal Repertorio dei pazzi della città di Andria, questo pazzo è di Vittorio]