5 febbraio – Rai 3

domenica 5 Febbraio 2017

Domenica 5 febbraio,
su Rai 3,
alle 10 (o 10 e 10)
c’è un programma di
Edoardo Camurri che
si chiama Provincia capitale
che si parla di Parma e ci
sono, tra gli altri,
anch’io che leggo dal
Repertorio dei matti della città di Parma.

Una proposta

venerdì 3 Febbraio 2017

Repertorio dei matti della città di Parma

Uno che era assessore aveva proposto di cambiare il nome del parco Falcone-Borsellino in parco Sandra-Raimondo.

19 ottobre – Parma

mercoledì 19 Ottobre 2016

Mercoledì 19 ottobre,
a Parma,
da Chuormo,
in via Imbriani 56,
alle 19,
Repertorio dei matti delle città di
Bologna, Milano, Torino,
Roma, Cagliari, Parma,
Livorno e Repertorio dei pazzi
della città di Andria con particolare
riferimento al Repertorio dei matti della città
di Parma.

Mestieri

sabato 15 Ottobre 2016

Matti di Parma

Uno era un abitante di borgo Bertani che faceva le casse da morto e quando, la domenica, al Pedale Veloce, gli chiedevano che mestiere facesse, lui rispondeva: “Il cassiere”.

I matti di Cagliari e di Parma

mercoledì 21 Settembre 2016

Repertorio dei matti della città di Cagliari

Repertorio dei matti della città di Parma

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[Che poi sono questi:

Il repertorio dei matti di Cagliari lo abbiamo fatto grazie all’aiuto di Sardinia Post, e il direttore di Sardinia Post, Giomaria Bellu, quando ha letto il libro, ha detto che ci ha trovato dentro il tipico umorismo cagliaritano, che è una cosa che a me è piaciuta anche perché il tipico umorismo cagliaritano io non sono capace di distinguerlo dal tipico umorismo di Sassari, o di Nuoro di Olbia, ma credo che abbia ragione Bellu, e,comunque, giudicate voi:

Uno era il marito della figlia della sorella della moglie del cugino di Virgilio Savona, quello del quartetto Cetra. Lo diceva a tutti.

Uno era il presidente della Regione.
Appena eletto, parlando delle quattro province della Sardegna, aveva detto ‘Le nostre undici amministrazioni provinciali’. Aveva copiato così com’era il discorso di insediamento del Presidente della Regione Lombardia.

Uno partecipava a tutti i funerali. In cimitero, si avvicinava alla vedova (o al vedovo), la abbracciava e le diceva “Non ci sono parole, non ci sono parole, non ci sono parole”. Poi si avvicinava al figlio (o alla figlia) del morto, lo abbracciava e gli diceva “Non ci sono parole, non ci sono parole, non ci sono parole”. Poi si avvicinava alla sorella (o al fratello) del morto, la abbracciava e le diceva “Non ci sono parole, non ci sono parole, non ci sono parole”.

Uno era un uomo che per tutta la vita aveva fatto l’autista dell’arst, quando mangiava era solito guardare il Tg Regione e tutti i giorni c’era un momento in cui lui fermava il chiacchiericcio dei familiari a tavola e, poggiando con decisione le mani sul tavolo “Schh!! silenzio”, poi si alzava per sentire meglio. Tutti stavano zitti e lui diceva “questa la conosco, l’ho accompagnata a scuola per cinque anni” oppure “questa lavora all’ospedale di Nuoro, prendeva il pullman delle cinque e un quarto, sempre in ritardo” o ancora “il figlio di questa rubava il rame dai cantieri, me l’ha raccontato una volta in confidenza, ma non ditene a nessuno”. Tutti i giorni mentre guardava il Tg3 riconosceva qualcuno. Tutti i giorni. A volte anche più di uno. Era convinto di aver accompagnato mezza Sardegna.

C’erano due, marito e moglie.
Non avevano figli e non avevano amici. Passavano la settimana a lavorare, ma la domenica mattina indossavano il vestito bello, mettevano musica degli anni Quaranta sul giradischi e ballavano insieme nel salotto di casa.

Uno girava per Is Mirrionis e i gruppi di ragazzini lo temevano. Si dicevano tra loro “se lo chiami Pizzaiola si incazza” e “marrano (ti sfido) a chiamarlo Pizzaiola”. E allora di tanto in tanto decidevano di sfidare il destino e, armandosi di coraggio, quando lo vedevano in lontananza gli gridavano “o Pizzaiolaaa”. E gridare e cominciare a correre era tutt’uno, perché Pizzaiola tirava fuori il coltello e si dava all’inseguimento dei ragazzini biascicando parole di vendetta.

Uno era emigrato per qualche mese in Germania negli anni sessanta. Di quell’esperienza raccontava solo che era stato a Berlino e aveva saltato il muro, passando alla parte orientale, perché lui voleva vivere in un regime socialista, diceva. Era stato arrestato e dopo pochi giorni espulso, raccontava. “Avevano ragione loro”, diceva, “Come facevano a sapere che non ero una spia?”.

Uno era diventato famoso per la quantità di cibo che era in grado di mangiare, si chiamava Gnassinu e se ne andava in giro in compagnia dei suoi due fratelli. Gnassinu e i suoi fratelli da bambini avevano conosciuto la miseria, così una volta diventati grandi e avendo lavorato sodo tutta la vita, spendevano quel che guadagnavano in cibo. Una volta li videro alla festa di santa Rega a Decimo mangiarsi 100 muggini in 3. Ma Gnassinu nel bel mezzo del record si mise a piangere, mangiava e piangeva, e quando gli chiesero perché piangesse rispose semplicemente così: “non m’acudint is barras” (“le guance non sono abbastanza capienti e veloci per far spazio a quel che mangerei ancora”).

Uno era quello che pisciava nella lettiera del gatto per dimostrargli che era lui il capobranco. Continua a leggere »

Oggi

domenica 4 Settembre 2016

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Il 4 settembre alla Magnani Rocca

mercoledì 31 Agosto 2016

Repertorio dei matti della città di Parma

Domenica 4 settembre, alla fondazione Magnani Rocca, a Mamiano, alle 15 e 30, Repertorio dei matti della città di Parma con il concerto a fiato l’usignolo (Francesco Gualerzi clarinetto e sax, Mirco Ghirardini clarinetti, Fabio Codeluppi tromba e arrangiamenti, Valentino Spaggiari bombardino, Cristina Zambelli genis, Benedetto Dallaglio Corno, Gianluigi Gialla Paganelli Tuba (ingresso libero)).

Leone

sabato 6 Agosto 2016

Repertorio dei matti della città di Parma

C’era uno che diceva: se ho un figlio lo chiamo Leone, se ho un figlio lo chiamo Orso, se ho un figlio lo chiamo Lupo; poi figli non ne ha avuti, ha comprato un cane e l’ha chiamato Arturo.

Di Parma

mercoledì 13 Luglio 2016

Repertorio dei matti della città di Parma

Una era fissata con la cronaca nera. Andava in pellegrinaggio in tutte le città dove c’erano stati degli omicidi. Era stata a Cogne, a Erba, a Novi Ligure, a Garlasco. Non si capacitava del fatto di non essere ancora passata davanti alla casa dei Carretta e diceva che chissà perché le cose interessanti della tua città capita sempre che sono le ultime che vai a visitare.

[Prima ristampa del Repertorio dei matti della città di Parma]

17 giugno – Parma

venerdì 17 Giugno 2016

Venerdì 17 giugno,
a Parma,
alle 18,
all’oratorio novo della Bibioteca Civica,
in vicolo Santa Maria, 5,
con Michela Alessandrini,
Giorgio Ambanelli, Caterina Bonetti,
Alessandro Cimaglia, Roberto Camurri,
Giovanna Cattabiani, Caterina Dacci,
Elisabetta Dacci, Svetlana Erokhina,
Matteo Ferrari, Marisa Lanzerotti,
Francesca Laureri, Guido Moreschi,
Carlotta Varga e Elisa Vignali,
che l’hanno scritto,
presentiamo il Repertorio dei
matti della città di Parma