23 maggio – Livorno
Mercoledì 23 maggio,
a Livorno,
alle 18 e 30,
alla libreria Ubik,
in via Ricasoli 122,
Repertorio dei matti della città di
Livorno.
Mercoledì 23 maggio,
a Livorno,
alle 18 e 30,
alla libreria Ubik,
in via Ricasoli 122,
Repertorio dei matti della città di
Livorno.
Sabato 3 giugno,
a Livorno,
alla libreria Feltrinelli,
in via Franco, 12,
alle 17 e 15,
Repertorio dei matti della città di Livorno
(con Francesco Mencacci e Francesco Parasole)
C’era quello che se ne andava in giro paonazzo nel viso con un lungo bastone di ferro e una bottiglietta di olio, poi entrava con gli occhi sbarrati nei negozi e chiedeva: ”Un’oliatina? Un’oliatina alla serranda?”
Il Repertorio dei matti della città di Livorno e il Repertorio dei pazzi della città di Andria Clic
[Che poi sono questi:
Settembre è un mese che ci sono un sacco di festival, in Italia e io vado dove mi invitano e di solito ci vado volentieri. L’anno scorso, per esempio, a settembre ero stato al Festivaletteratura di Mantova, al festival della follia di Teramo, al festival Torino spiritualità di Torino, dove mi avevano avvisato che, qualche mese dopo, all’inizio del 2016, avrebbero fatto un festival dell’amore, a Torino, e lo hanno poi fatto davvero, dopo ero stato al festival della punteggiatura di Santa Margherita Ligure e poi al festival della lettura per ragazzi Passa la parola di Modena, e a Modena, ero arrivato direttamente da Santa Margherita Ligure e siccome i treni non eran comodissimi ero arrivato un po’ in anticipo avevo fatto un giro per la via Emilia e mi ero imbattuto in un cartellone che avvisava che a Modena, Carpi e Sassuolo (gli stessi posti dove si fa il festivalfilosofia), era in corso, quel fine settimana, un festival della gastroenterologia che era un festival che durava tre giorni e che si intitolava Gastroenterologia a chilometro 0 che a me era sembrato un titolo bellissimo mi era venuta voglia di andarci solo che dovevo andare al festival Passa la parola ero andato al festival Passa la parola e lì, davanti al palchetto del festival Passa la parola, avevo trovato Carlo Lucarelli e gli avevo detto che avevo saputo che nel febbraio del 2016, a Torino, ci sarebbe stato il festival dell’amore, e gli avevo chiesto «Perché non organizziamo, io e te, il festival della disperazione?» e a lui questa idea era piaciuta e con Lucarelli avevam convenuto che sarebbe stato il festival più letterario di tutti, il festival della disperazione.
Ecco questo pezzetto, in una forma leggermente diversa, è poi finito dentro un romanzo che si intitola Manuale pratico di giornalismo disinformato che nel febbraio di quest’anno, intanto che preparavamo il Repertorio dei pazzi della città di Andria, sono andato a presentare a Andria, e quando ho letto questo pezzetto, alla fine, Gigi Brandonisio, che è il presidente del Circolo dei lettori di Andria, mi ha detto «Lo facciamo noi, il festival della disperazione» e adesso forse nell’autunno prossimo lo facciamo. Intanto, nel frattempo, sono usciti il Repertorio dei pazzi della città di Andria e il Repertorio dei matti della città di Livorno, che, essendo appena usciti, io ancora non ho idea di come siano i matti di Andria e quelli di Livorno e in cosa siano diversi dagli altri, ho bisogno di rileggerli, di leggerli in pubblico, di presentarli, di parlarne, però finire questa piccola serie con una piccola scelta dei pazzi di Andria e dei matti di Livorno credo che sia una cosa che vale la pena di provare a farla, ho solo paura che venga un po’ più lunga del solito e allora mi scuso in anticipo del fatto che è lunga perché, come diceva Pascal, di farla più corta non ho avuto tempo comincerei con Andria: Continua a leggere »
Uno era sempre ben vestito. Prima aveva i capelli scuri, poi sempre più bianchi. Fermava le persone per strada e, quando in un perfetto napoletano, quando in un perfetto milanese, genovese, palermitano, veneziano, raccontava la stessa storia. Che era un tecnico radiologo in viaggio, che si era fermato a Livorno per visitare la città, che gli avevano rubato il portafoglio e i documenti e chiedeva un contributo per mangiare un panino e farsi i soldi per il biglietto ferroviario e tornare a Napoli, Milano, Genova, Palermo o Venezia. Era talmente bravo.
C’era uno che dava monetine a tutti i mendicanti che incontrava e gli diceva “Toh, vattici a drogare.”
Venerdì 16 settembre,
a Livorno,
al Centro Artistico Il Grattacielo,
nella sala-teatro Čechov,
alle 21,
Repertorio dei matti della città di Livorno.
CANCELLATO
C’era uno che quando ascoltava la radio diceva: “Ma queste cantanti di oggi : Emma Marrone, Malika Ayane, Alessandra Amoroso. Ma quanto c’avranno, vent’anni? E stanno sempre lì a cantare di depressione, oddio mi hai lasciato, mi voglio ammazzare, senza di te come farò. Io Boia! Dovrebbero parlare di trombare, come mi va di chiavare, mi devi pipare ancora di più. Ecco di che dovrebbe cantare una che c’ha vent’anni. Sanno una sega loro della vita di merda, sanno.”
[per ingrandire, cliccare sull’immagine]