Solženicyn
Ovviamente io non sono Solženicyn. Ma questo mi priva forse del diritto di esistere?
[Sergej Dovlatov, Regime speciale, traduzione di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2002, p. 11]
Ovviamente io non sono Solženicyn. Ma questo mi priva forse del diritto di esistere?
[Sergej Dovlatov, Regime speciale, traduzione di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2002, p. 11]
Ha mai riflettuto sul fatto che l’arte socialista è affine alla magia? Che ricorda le raffigurazioni rituali e cerimoniali degli antichi?
Disegni un bisonte su una roccia e la sera ti danno un arrosto.
Allo stesso modo ragionano i funzionari dell’arte socialista. Se raffiguri qualcosa di positivo, tutti saranno più contenti. Se è qualcosa di negativo, accadrà il contrario. Se raffiguri uno stacanovista, tutti lavoreranno bene, eccetera.
[Sergej Dovlatov, Regime speciale, a cura di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2002, p. 157]
Noi malediciamo senza sosta il compagno Stalin e, ovviamente, per delle buone ragioni. Però vorrei tanto sapere chi è che ha scritto quattro milioni di denunce (è la cifra che figurava nei documenti segreti del partito). Le hanno scritte i cittadini sovietici. E ciò significa forse che i russi sono una nazione di delatori e spioni? Per niente. Semplicemente si manifestavano le tendenze del momento storico.
[Sergej Dovlatov, Regime speciale, a cura di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2002, p. 104]
Ovviamente io non sono Solženicyn. Ma questo mi priva forse del diritto di esistere?
[Sergej Dovlatov, Regime speciale, a cura di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2002, p. 11]