mercoledì 8 Gennaio 2014
Non so come mai, col passare del tempo, finisco i quaderni. Cioè che da giovane non li finivo, ne cominciavo tantissimi e li piantavo a metà, o anche prima, della metà. Bastava una pagina brutta, non andavo più avanti. Invece adesso, un quaderno lo scrivo tutto, dall’inizio alla fine. Pensavo che fosse difficile, non è difficile.
venerdì 14 Gennaio 2011
Compito della parola: sul modello del Dizionario affettivo della lingua italiana, di Matteo B. Bianchi, scegliete una parola che vi piace e dite perché.
Nel sussidiario e nei libri che leggevo da piccola, bisognava sempre stare attenti all’imbrunire. All’imbrunire bisognava tornare a casa e all’imbrunire spuntavano tutte quelle creature della notte che di giorno non sono visibili e quindi ti dimentichi che esistano. Per molto tempo “l’imbrunire” l’ho immaginato come una soglia che bisognava attraversare con terrore e eccitazione. Nel mio dizionario privato ‘l’imbrunire’ era come il ‘barrito’ che era solo dell’elefante e il ‘garrito’ solo delle rondini, parole che infilavi nel tema se volevi fare bella figura con la maestra.
Poi, quando sono diventata più grande, ho cominciato a capire cos’era l’imbrunire mettendomi a osservarlo, e allora mi sono accorta che, per prima cosa, l’imbrunire era un verbo.
Io imbrunisco quando arriva la sera, tu imbrunisci pure tu, il tronco dell’albero imbrunisce in inverno, le foglie imbruniscono in autunno, e, forse non ci avete mai pensato, ma imbrunite anche voi ogni tanto Continua a leggere »
mercoledì 12 Gennaio 2011
Compito dell’elogio funebre: Scrivete un elogio funebre di una persona magari anche viva
Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei trovato qui con voi, in questa sala, per pronunciare queste difficili parole.
È un compito gravoso, ma mi assumo ogni responsabilità di questo annuncio in qualità di presidente dell’associazione. Paul se ne è andato.
Non è più con noi.
E’ spirato questa mattina alle 6 nella sua fattoria nello Steffonshire, vegliato fino all’ultimo dai suoi agnellini, che amava tanto.
Che cosa credete, che non sia difficile anche per me accettarlo? Ero anch’io al Vigorelli a gridare yeahh e a gridare ooohhhh.
A gridare ohhh yeahh, insomma. Ed è con il cuore squassato dal dolore che credo di interpretare l’animo di tutti voi affermando che, Paul, ci mancherano i tuoi yeahh,
i tuoi ohhh,
i tuoi ohhh yeahhh. Continua a leggere »