La santa quaternità e le altre cose
A leggere Piccola storia delle eresie, appena pubblicata da Mauro Orletti per Quodlibet compagnia extra, a me è venuto in mente il racconto Il parroco Andrea, di Jaroslav Hašek, che parla di un parroco che è in purgatorio e non riesce a capir come mai, e dopo 22 anni che è lì il Sacro Senato lo convoca e gli chiede se lui, quand’era vivo, aveva scritto una lettera a suo fratello, che viveva a Sidney, in Australia, e il parroco risponde di sì, e il Sacro Senato, siccome Sant’Agostino, maestro della chiesa, aveva scritto, nel libro De retractione vel librorum recensione, che la fede negli antipodi è eresia, lo condanna a 15.000 anni di soggiorno forzato in Purgatorio, inclusi i 22 già scontati.
Gli eretici descritti nel repertorio di Orletti, a dire il vero, sono forse più strani, del parroco Andrea, per esempio Basilide, maestro gnostico dei basilidiani, insegnava che Gesù non era un uomo, non aveva cioè un corpo in carne e ossa, era più una specie di fantasma, e sulla strada per il Calvario si era scambiato con Simone Cireneo, che era stato crocefisso al suo posto mentre lui si mescolava alla folla.
Marco invece, un egiziano del secondo secolo, sembra abbia fondato una «teologia aritmetica in cui la Santa Trinità era sostituita da una Santa Quaternità», che era il principale insegnamento diffuso dalla setta dei Marcosiani. Continua a leggere »