11 novembre – Pescara
Venerdì 11 novembre,
a Pescara,,
al Festival Libri e Altro
alle 21,
all’auditorium Cerulli
Sanguina Ancora.
L’incredibile vita di F. M. Dostoevskij
Venerdì 11 novembre,
a Pescara,,
al Festival Libri e Altro
alle 21,
all’auditorium Cerulli
Sanguina Ancora.
L’incredibile vita di F. M. Dostoevskij
Questo libro, attraverso il racconto dell’incredibile vita di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, ingegnere senza vocazione, traduttore umiliato dai propri editori, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol’, meglio di Gogol’, aspirante rivoluzionario miseramente scoperto e condannato a morte, graziato e mandato per dieci anni in Siberia a scontare la sua colpa, riammesso poi nella capitale, quella Pietroburgo il cui mito, con le sue opere, contribuirà a costruire, «la città più astratta e premeditata del globo terracqueo», secondo una celebre definizione del suo uomo del sottosuolo, giocatore incapace e disperato, scrittore spiantato vittima di editori cattivi, marito innamoratissimo di una stenografa di venticinque anni più giovane di lui, padre incredulo che scrive a un amico: «Abbiate dei figli! Non c’è al mondo felicità più grande», pazzo benedetto che mette per iscritto le domande che tutti noi ci facciamo e che non osiamo confessare a nessuno, uomo dall’aspetto insignificante, goffo, calvo, un po’ gobbo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, così simile a noi, che riesce a morire nel momento del suo più grande successo, attraverso il racconto di questa vita romanzesca, questo libro che crede di essere un romanzo prova semplicemente a rispondere a quella domanda: perché?
Perché sanguina ancora?
[Stasera, a Pescara, una delle ultime presentazioni di Sanguina ancora]
Venerdì 8 novembre,
a Pescara,
dentro il FLA,
alle 21,
all’Auditorium Petruzzi
I russi sono matti
(Utet)
Giovedì 8 novembre
a Pescara,
all’Auditorium Petruzzi,
in Via delle Caserme, 24,
alle 21 e 30,
parliamo,
con Luca Sofri,
della Grande Russia portatile
E dopo c’era una luce, stamattina, sopra un treno che sembrava per i pendolari, con due piani, ma era domenica, e faceva Milano Pescara, c’era una luce che sembrava Svizzera.