venerdì 18 Marzo 2022

Dio ha detto agli uomini di fare una cosa: di amarsi l’un l’altro. Questa cosa bisogna imparare a farla.
[Lev Tolstoj, Preghiera per la nipotina Sònička, in Perché la gente si droga, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2008, p. 490 (immagine da @sovietvisuals)]
lunedì 20 Agosto 2012

Se il potere deve esser distrutto, ciò non potrà avvenire in nessun caso mediante un ricorso alla forza, giacché un potere che distrugga un potere rimane pur sempre un potere, ma ciò potrà avvenire unicamente grazie al chiarirsi, negli uomini, della consapevolezza del fatto che il potere stesso sia inutile e dannoso, e che gli uomini non debbano né sottomettervisi, né prendervi parte.
[Lev Tolstoj, Agli uomini politici, in Perché la gente si droga. E altri saggi su società, politica, religione, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 1988, pp. 343]

mercoledì 1 Agosto 2012

è divenuto evidente che il potere, il quale per essere davvero un fattore benefico dovrebbe trovarsi nelle mani degli uomini migliori, si è sempre trovato invece nelle mani dei peggiori tra gli uomini, giacché i migliori, essendo la caratteristica principale del potere quella di dover ricorrere alla violenza contro i propri simili, non potevano desiderare quel potere, e perciò non l’hanno mai conquistato né mantenuto.
[Lev Tolstòj, Agli uomini politici, in Perché la gente si droga? e altri saggi su società, politica, religione, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2008, p. 338 ]

martedì 31 Luglio 2012

Dio ha detto agli uomini di fare una cosa: di amarsi l’un l’altro. Questa cosa bisogna imparare a farla.
E per imparare questa cosa, bisogna: primo, non permettersi di pensare male di nessuno, chiunque sia; secondo, non dire male di nessuno; e terzo, non fare a un altro quel che non vuoi che lui faccia a te.
Chi imparerà tutto questo amerà tutti gli uomini, chiunque essi siano, e conoscerà la più grande gioia che c’è al mondo: la gioia dell’amore.
E io imparerò tutto questo, con tutte le mie forze.
[Lev Tolstòj, Preghiera per la nipotina Sònička (scritta nel 1909, Tolstoj aveva 81 anni), in Perché la gente si droga? e altri saggi su società, politica, religione, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2008, p. 490, ]

mercoledì 7 Settembre 2011

Quando un tribunale condanna a morte dei re, come fu per Carlo I, per Luigi XVI, per Massimiliano del Messico, oppure quando sono le insurrezioni di palazzo a ucciderli, come avvenne per Pietro III, per Paolo e per vari sultani, scià e imperatori cinesi, poi solitamente non se ne parla; quando invece li si uccide senza processo e senza insurrezioni di palazzo, com’è stato per Enrico IV, per Alessandro II, per l’imperatrice d’Austria, per lo scià di Persia, e adesso per Umberto, allora questi assassinii suscitano tra i re e gli imperatori e tra le persone del loro seguito una grandissima e stupita indignazione, come se tutti costoro non avessero mai preso parte a degli assassinii o non avessero mai fatto ricorso o ordinato degli assassinii. E invece i migliori tra i re assassinati, i re buoni, come Alessandro II o come Umberto, eran colpevoli, complici o corresponsabili dell’assassinio di decine di migliaia di uomini periti sui campi di battaglia, per non parlare poi delle esecuzioni capitali perpetrate per loro ordine nei loro paesi; mentre i re e gli imperatori malvagi erano colpevoli di centinaia di migliaia o di milioni di assassini.
[Lev Tolstoj, Perché la gente si droga, cit., pp. 190-191]

sabato 27 Agosto 2011

Un giorno sto camminando per strada e, mentre passo accanto a due cocchieri che conversano, sento che uno dice all’altro: «Be’ è chiaro: quando non si è bevuto si ha vergogna».
[Lev Tolstoj, Perché la gente si droga, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2008, p. 10]