Tre volte

martedì 5 Aprile 2022

Lei, privato cittadino, senza partito, poeta lirico, donna sola, incapace di accendere un fornello a gas senza l’aiuto di qualcuno, è stata per tre volte giudicata e condannata dal Comitato Centrale del partito al potere. Tre risoluzioni del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (dei bolscevichi)! Si può pensare che i bolscevichi non avessero altre preoccupazioni: cosa sono l’elettrificazione, l’alfabetizzazione, l’opposizione interna al partito, l’industrializzazione, la collettivizzazione, la guerra contro la Germania fascista, la restaurazione del paese! C’è l’Achmatova; lei sì, che è peggio dell’Intesa e di Hitler, di Trockij e di Bucharin. Senza alcuno sforzo da parte sua, i bolscevichi le riconobbero lo status di avversaria alla pari, le diedero (tre volte!) un mandato di potere, una lettera d’encomio, o come dicevano gli antenati tartari della poetessa, uno jalryk, un editto per regnare. Un cosa stupefacente, per i posteri.

[Achmatova bez gljanca (L’Achamtova senza fronzoli), a cura di Pavel Fokin, Sankt Peterburg – Moskva, Pal’mira 2018, p. 10]

A Milano

lunedì 6 Dicembre 2021

Se un lettore cerca il vero Dostoevskij, non lo troverà in questo libro, troverà invece, in questo testo polivoco, appassionato e appassionante, diversi Dostoevskij, molti Dostoevskij, in contraddizione l’uno con l’altro, dai quali poi, alla fine, ogni lettore potrà ricavare il proprio Dostoevskij, oppure no.

[Martedì 18 gennaio, alla libreria Rizzoli di Milano, in Galleria, alle 18, con Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia, Irene Verzeletti e Mattia De Bernardis presentiamo Un certo Dostoevskij]

Un albergo

giovedì 2 Dicembre 2021

Quando, al Kgb, hanno detto a Punin che lo lasciavano libero, lui si è reso conto che, era notte, non c’erano più tram, ha chiesto se poteva fermarsi in cella a dormire, «Questo non è un albergo», gli hanno risposto.

[Anatolij Genrichovič Najman, in Achmatova bez gljanca (L’Achamtova senza fronzoli), a cura di Pavel Fokin, Sankt Peterburg – Moskva, Pal’mira 2018, p. 294]

Esce oggi

martedì 9 Novembre 2021

Fëdor Michajlovič non sopportava le conversazioni normali; parlava solo per monologhi, e solo a condizione che tutti i partecipanti gli fossero simpatici e lo ascoltassero con grande attenzione. Di solito, quando si agitava, si rannicchiava tutto e sembrava che usasse le parole come proiettili.

[Sof’ja, Kovalevskaja, in Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce oggi]

Delle bisce

sabato 9 Ottobre 2021

Aleksandr Egorovič Vrangel’, procuratore di Semipalatinsk e amico di Dostoevskij in Siberia, racconta che il grande romanziere addomesticò delle bisce per spaventare a morte le donne che si ostinavano a rubargli i fiori dalle aiuole.

[All’inizio di novembre esce, per Utet, Un certo Dostoevskij, di Pavel Fokin, tradotto da Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti]

La tristezza

mercoledì 11 Agosto 2021

La tristezza era, effettivamente, il tratto caratteristico del volto dell’Achmatova. Anche quando rideva. Era proprio questa tristezza incantevole a rendere il suo volto bello in un modo così singolare.

[Jurij Annenkov, in Achmatova bez gljanca, a cura di Pavel Fokin, Pal’mira, Spb, M, 2018, p. 16]

Una volta

mercoledì 9 Giugno 2021

Einstein, una volta, ha ammesso che i romanzi di Dostoevskij gli furono più d’aiuto per comprendere la teoria della relatività che l’intera eredità matematica di Eulero.

[Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]

Quando Dostoevskij voleva uccidere qualcuno

mercoledì 12 Maggio 2021

Dostoevskij finì per stabilirsi nelle vicinanze, in una dacia di pietra a due piani, vuota, dove occupava solo una stanza. Lì ci andava a dormire anche il lacchè degli Ivanov, che avevano paura di lasciare Dostoevskij da solo, sapendo delle sue crisi. Ma quell’estate ebbe un solo attacco epilettico. Un giorno, dopo che il lacchè aveva passato la notte lì, si rifiutò categoricamente di ritornarci. Quando fu interrogato dagli Ivanov, disse che Dostoevskij stava progettando di uccidere qualcuno; per tutta la notte aveva fatto su e giù per la sua stanza, parlandone ad alta voce. (Dostoevskij, a quel tempo, stava scrivendo Delitto e Castigo.)

[Marija Aleksandrovna Ivanova, in Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]

Egregio signore

sabato 8 Maggio 2021

Una volta entrò nella cattedrale di Kazan’ vestito da donna, si mise in mezzo alle signore e fece finta di pregare composto, ma la sua fisionomia un po’ da brigante, e la barba nera, che non aveva nascosto con molta cura, attirarono l’attenzione delle vicine, e quando infine il commissario di polizia di quartiere gli si avvicinò dicendo «Egregia signora, pare che voi siate un uomo travestito», lui rispose: «Egregio signore, a me invece pare che voi siate una donna travestita». Il commissario si imbarazzò, e Petraševskij ne approfittò per sparire tra la folla e tornare a casa.

[Pëtr Petrovič Semënov-Tjan-Šanskij, ritratto di Petraševskij, in Un certo Dostoevkskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]

Anna Andreevna

sabato 5 Dicembre 2020

Anna Andreevna non era capace di accendere il fornello a gas, le faceva paura.

(Anna Anaksagorova, vicina dell’Achmatova nella kommunal’ka di via Armata a cavallo, a Leningrdao)

[Achamtova bez gljanza, a cura di Pavel Fokin, Spb, M, Pal’mira 2018, p. 120]