Ätor che Sinatra
Ho avuto il privilegio di lavorare, con Giancarlo Ilari. Mi ricordo che diceva che in un appartamento sopra casa sua, quando lui era piccolo ci abitavano in 8 e c’era un bagno solo, adesso ci abitavano in 2 e di bagni ce n’erano 2. Mi ricordo il modo in cui parlava in dialetto parmigiano, la sua lingua madre. Una sera, dopo uno spettacolo, era andato da lui un rappresentante della famija pramzana gli aveva detto che non aveva mai sentito nessuno parlare il parmigiano così. Gigi Dall’Aglio, che con lui aveva lavorato, mi diceva che in teatro lo chiamavano The Voice, e avevan ragione. Ilari, ätor che Sinatra.
[Ieri è morto un grande attore, Giancarlo Ilari. La famija pramzana è un’associazione che tiene vive le tradizioni parmigiane, tra le quali il dialetto. Ätor significa altro. Questo pezzetto dovrebbe essere uscito oggi sulla Gazzetta di Parma]