Paratesti

giovedì 16 Dicembre 2010

Si chiama Daniil Ivanovič Juvačev, si fa chiamare Daniil Charms.
Alla fine del 1933 scrive: “Ho studiato a lungo le donne e ora posso dire di conoscerle alla perfezione”.
Qualche anno più tardi scrive: “Io stimo solamente le giovani donne sane e formose. Per gli altri rappresentanti dell’umanità nutro diffidenza”.
Il venticinque giugno del 1933 scrive: “Oggi ho mangiato una muss inglese alla vaniglia e ne sono rimasto contento”.
Raccontano che all’inizio degli anni quaranta esca di casa dicendo “Vado a comprare le sigarette”, e nessuno lo vede più.
Arrestato negli anni trenta con l’accusa di fare arte antisovietica, a partire dagli anni ottanta diventa uno degli scrittori russi più letti e più pubblicati.
La sua fama, che deriva dagli scritti raccolti in questa antologia, si deve principalmente a un amico, il filosofo Jakov Druskin, che dopo la sua scomparsa salva dalle macerie della sua casa bombardata la valigia nella quale Charms conservava i suoi manoscritti, tra i quali questo frammento: “Io non penso di essere molto intelligente, però anche così devo dire che sono il più intelligente di tutti”.

[Bandella della nuova edizione di Disastri, di Daniil Charms, in uscita per Marcos y Marcos il 28 gennaio 2011]

Paratesti

venerdì 10 Luglio 2009

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Siccome i personaggi di questo romanzo sono reali, ogni rassomiglianza con figure immaginarie verrebbe ad essere fortuita.

[Raymond Queneau, La domenica della vita, trad. it. di Giuseppe Guglielmi, Torino, Einaudi 1987, 1997 e 2009]

Paratesti

venerdì 23 Gennaio 2009

È stranissimo che un libro così, un libro dove i contadini diventano dei samovar, i ballerini delle mosche, i possidenti degli orsi, le possidenti delle scatolette, un libro dove le signore si dividono in signore semplicemente piacevoli e signore piacevoli da tutti i punti di vista, dove le carrozze diventano dei cocomeri e gli ufficiali arrivati da Rjazan’ stanno svegli tutta la notte a decidere se comprare o non comprare un quinto paio di stivali, sia stato considerato un caposaldo del realismo russo.
Ed è ancora più strano, e terribile, vedere come l’incanto e la grazia del primo volume diventano, nel secondo, crollo e rovina.

[Quarta di copertina delle Anime morte in uscita (fine marzo) per i Classici di Feltrinelli]