La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene

domenica 14 Febbraio 2016

imgres

L’ultima registrazione dal festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua di Reggio Emilia, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi letto e raccontato (il 20 dicembre 2015) da Paolo Poli e Luisanna Messeri: clic

Insomma

mercoledì 30 Dicembre 2015

Il 18, il 19 e il 20 dicembre c’è stata, a Reggio Emilia, la seconda edizione del festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, che mi hanno chiesto di curare, e io ho pensato che sarebbe stato bello iniziare con una conferenza di Andrea Moro, che è un linguista italiano bravissimo, uno dei principali collaboratori di Noam Chomsky, che ha inaugurato il festival con una conferenza sul linguaggio e mi piaceva molto questo fatto di iniziare un festival di letteratura con una conferenza sul linguaggio, che è una cosa che, nella mia testa, sarebbe stato come iniziare un festival di architettura con una conferenza sul calcestruzzo.
Andrea Moro ha detto che quando ha ricevuto il nostro invito è rimasto colpito per via del fatto che i suoi studi recenti dimostrerebbero che le onde elettriche che colpiscono il cervello quando si attiva il linguaggio, agiscono in modo molto simile alle onde sonore che colpiscono i timpani quando si parla, e che questa cosa, nel cervello, succede anche quando uno legge a bassa voce, e che se lui dovesse, oggi, rispondere con una battuta alla domanda «Di cosa è fatto il linguaggio?», lui risponderebbe: «Di suoni».
Quando dopo mi han chiesto come mai il festival sonoro della letteratura si chiamava Questa è l’acqua, io ho detto che si chiamava così per via del fatto che, secondo me, quel che si fa, in un festival di letteratura, è costruire dei silenzi; la qualità dei festival di letteratura, per come li capisco io, ho detto, dipende dalla qualità dei loro silenzi, cioè dalla potenza e dalla durata dei momenti che gli spettatori si trasformano da spettatori individuali in un gruppo di persone che respirano insieme, una specie di bestia che trattiene il fiato, e il silenzio che segue il discorso tenuto da Foster Wallace il 21 maggio del 2005 per il conferimento della lauree al Kenyon college di Gambier, in Ohio  è molto eloquente, e quel discorso si intitola Questa è l’acqua, ho risposto.
E la contraddizione che deriva dal fatto che la qualità di un festival sonoro la si capisce dal silenzio, mi sembra sia stata risolta da uno dei testi che è stato letto nel corso di questa edizione del festival Questa è l’acqua, L’Etimologiario di Maria Sebregondi, che è un libro fatto da 101 definizioni da dizionario etimologico, la decima delle quali è: contraddizione, e fa così: «contraddizione s. f. – una delle operazioni fondamentali dell’aritmetica, opposta all’addizione. In base al principio di contraddizione i termini (contraddendi) invece di unirsi si scontrano dando luogo a paradossi, aporie, antinomie,. Il risultato, opposto alla somma, è l’insomma, con valore dubitativo».
Hanno partecipato anche Ermanno Cavazzoni, che ha letto l’Intervista con Dio onnipotente di Giorgio Manganelli, Leo Ortolani, che ha letto il suo Gande Magazzi, Antonio Pennacchi, che ha letto L’autobus di Stalin, Sara Loreni e Lorenzo Buso, che hanno musicato l’Etimologiario, Fabio Genovesi, che ha letto e raccontato Morte dei marmi e, accompagnato da Luisanna Messeri, Paolo Poli, che ha detto le cose paradossali e bellissime che dice lui come, a proposito dei greci, questa (tratta da Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini): « Gli antichi in un vaso per l’insalata ci disegnavano donne che facevano i pompini. Ma che persone civili! Ma che cosa meravigliosa!».

[uscito ieri su Libero]

20 dicembre – Reggio Emilia

domenica 20 Dicembre 2015

Domenica 20 dicembre,
a Reggio Emilia,
a FONDERIA 39
in via della Costituzione 39
dentro Questa è l’acqua,
festival sonoro della letteratura
alle 17,
Etimologiario di Maria Sebregondi
Legge Paolo Nori, sonorizza Sara Loreni, musica Lorenzo Buso,
alle 18 e 30
Morte dei marmi,
legge (e divaga) Fabio Genovesi
alle 21 e 15
La scienza in cucina e l’arte
di mangiar bene,
di Pellegrino Artusi
leggono e ne parlano
Paolo Poli e Luisanna Messeri

Italiano

mercoledì 2 Dicembre 2015

paolo poli, alfabeto poli

ITALIANO

In Italia non abbiamo neanche una lingua italiana, ma un romanzo con dei contadini comaschi che parlano fiorentino.

[Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Torino, Einaudi 2013, p. 63]

Greci

martedì 1 Dicembre 2015

paolo poli, alfabeto poli

GRECI

Gli antichi in un vaso per l’insalata ci disegnavano donne che facevano i pompini. Ma che persone civili! Ma che cosa meravigliosa!

[Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Torino, Einaudi 2013, p. 55]

Dio

lunedì 30 Novembre 2015

paolo poli, alfabeto poli

DIO

Anche se non ci credete, ditegli di sì, che gli fa tanto piacere.

[Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Torino, Einaudi 2013, p. 21]

Come difendersi dal caldo

domenica 29 Novembre 2015

paolo poli, alfabeto poli

Il caldo, Dio mio, il caldo! Palazzeschi diceva: «Mamma mia che freddo, Gesù mio che caldo». Non siamo mai contenti. A me il caldo piace, lo preferisco al freddo. Il freddo mi ricorda la Seconda guerra mondiale con le famiglie spaventate che scappavano. Oggi c’è la crisi, ma siamo più civili. Perciò il caldo non mi fa paura, anche quando mi trovo a Firenze. Mi dicono che hanno cominciato a razionare l’acqua. Anzi una mia amica filosofa sostiene che hanno «razionalizzato» l’acqua. Che ci vogliamo fare? Una volta è l’alluvione, un’altra volta è la siccità. Il fatto è che Firenze bisogna saperla. Non è una città come le altre. Firenze è un po’ come Bologna: si trova al fondo di una tazza, perciò il caldo è più caldo che da altre parti. Quando ci abitavo, cercavo di difendermi in modo davvero semplice: andavo al Chiostro dello Scalzo costruito dalla Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista, detta la Compagnia della Buona Morte, e li mi mettevo a guardare gli affreschi di Andrea del Sarto. Non era soltanto un piacere, era soprattutto un grande conforto. Era meraviglioso, rinfrescante. All’uscita, uno poteva anche decidere di farsi frate.

[Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Torino, Einaudi 2013, p. 21]

Assorbire

giovedì 1 Ottobre 2015

paolo poli, alfabeto poli

Anna Maria Guarnieri ci portava sempre da mangiare, che siccome faceva il Diario di Anna Frank aveva sempre delle scatole di marrons glacés e cioccolatini nel camerino, perché la gente diceva «Poverina, Anna Frank» e le portavano questi nutrimenti terrestri che noi si assorbiva.

[Paolo Poli, Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini, Torino, Einaudi 2013, p. 39]