domenica 10 Luglio 2016
Chiamatemi Emilio. Emilio Rivolta. Sono un malato… Sono un malvagio. Sono un uomo odioso. Credo d’aver male al fegato. Del resto non so un corno della mia malattia e non so con precisione dove ho male. Non mi curo e non mi sono mai curato, sebbene tenga in gran conto la medicina e i medici. Sono un uomo malato… sono un uomo maligno. Non sono un uomo attraente. Credo che mi faccia male il fegato. Del resto, non me n’intendo un acca della mia malattia e non so con certezza che cosa mi faccia male. Sono un uomo malato… Sono un uomo cattivo. Non sono davvero un uomo attraente. Credo che il mio fegato sia malato. Del resto non capisco un’acca della mia malattia e non so con sicurezza che cosa mi faccia male. Io sono un uomo malato… un uomo cattivo. In me non c’è niente d’attraente. Credo di esser malato di fegato. Del resto, io non capisco proprio niente della mia malattia e non so veramente che cosa ci sia di malato, in me… Io sono un uomo malato… Un uomo cattivo, sono. Un brutto uomo, sono io. Credo di esser malato di fegato. Però non capisco una mazza, della mia malattia, e forse non so neanche neanche cos’è che mi fa male. E non mi curo e non mi son mai curato, anche se stimo la medicina e i dottori.
[Paolo Bianchi, L’intelligenza è un disturbo mentale, Milano, Cairo 2016, p. 21]
domenica 10 Luglio 2016
Gli uomini non vogliono qualcuno che li guarisca, ma qualcuno che si occupi di loro.
[Paolo Bianchi, L’intelligenza è un disturbo mentale, Milano, Cairo 2016, p. 7]
venerdì 14 Settembre 2012
La prossima riunione della rivista non rivista che si chiama Tante belle cose ci sarà sabato 10 novembre alle ore 16 alla libreria Modo infoshop di via Mascarella a Bologna e sarà dedicata alle brutte figure. Chi vorrà, potrà portare dei racconti che parlino (preferibilmente) di brutte figure, e leggerceli. Chi non può venire può mandare le sue brutte figure (preferibilmente) all’indirizzo di posta elettronica redazione [chiocciola] laccalappiacani.it. Dopo la riunione, alle 18 e 30 si parlerà, con Paolo Bianchi, del libro di Paolo Bianchi Inchiostro antipatico, manuale di dissuasione dalla scrittura creativa. Si consiglia di leggere il libro in anticipo, così si capiscono meglio tutti i discorsi.
martedì 28 Febbraio 2012
Qualcuno esagera con gli aggettivi: “Sono una giovane ventisettenne, scrivo poesie per pura passione cercando di gremire tutte le frasi con i miei sentimenti: vorrei che ogni parola potesse trasparire pienamente le emozioni che nutro. Ho sempre partorito travolgenti ebbrezze, saggiato mondate fragranze riempiendo fogli bianchi e vuoti d’irrefrenabili, sfolgoranti eventi onestamente li ho alimentati anche con mesti, desolati episodi, ho cercato di renderli vivi per quanto fossi naturalmente dotata. Sono convinta che scrivendo plasmi efficienti, poderose difese grazie alle quali possa attaccare insostenibili timidezze, esorbitanti apprensioni limpidamente identificabili; originare roboanti parole che saturino deleteri silenzi. Un libro è l’eccezionale miracolo espressivo che può materializzare infiammanti profluvi d’incontenibili, subissanti, stentorei sentimenti astratti, benché rampollati presso corporee sorgenti, sbaragliando l’irrazionale logica dell’irraggiungibilità comunicativa: esso esonda inibiti impeti, interdette esaltazioni facendoli zampillare in turgide espansività furoreggiando le intonse pagine vermiglie.
Vorrei sottoporre alla Sua attenzione la seguente silloge inedita, qualora disponiate tempo predisposto a ciò, sono consapevole degli ingenti, copiosi impegni quotidiani a cui dovete prestare categorica priorità.
RingraziandoLa vivamente per la proficua, giovevole occasione proposta colgo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti.
Dichiaro altresì d’essere l’autentica autrice delle seguenti inedite poesie. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/03”.
[Paolo Bianchi, Inchiostro antipatico. Manuale di dissuasione dalla scrittura creativa, Milano, Bietti 2012, p. 60]