mercoledì 27 Marzo 2024
Dmitrij Nikolaevič Ljubimov, che era presente, quel giorno, alla seduta degli amanti della letteratura russa, racconta: «Credo che le pareti del Circolo dei nobili di Mosca non siano mai state investite, né prima né dopo, da un tale entusiasmo. Gridavano e battevano le mani praticamente tutti, in sala e sul palco. Aksakov è corso a abbracciare Dostoevskij, Turgenev, trascinandosi come un orso, correva verso Dostoevskij a braccia aperte. Dostoevskij sul palco si asciugava il sudore con un fazzoletto, e il presidente ha suonato la campanella con vigore e ha ricordato che il convegno doveva continuare, e ha invitato sul palco Ivan Sergevič Aksakov. Aksakov è corso al podio e ha gridato: «Signori, non voglio e non posso parlare dopo Dostoevskij. Dopo Dostoevskij non si può parlare. Il discorso che abbiamo sentito, è un avvenimento. Turgenev è d’accordo con me».
Esce il 16 aprile, per gli Oscar Mondadori, il discorso di Dostoevskij su Puškin tradotto da Sofia Ballan, Antonella Castria, Claudia Coppola, Asia Mariancini, Sophia Simo, Monica Triglia e Andrea Vercelli, studenti della specialistica Iulm. Ci sono anche l’introduzione di Dostoevskij, una risposta, sempre di Dostoevskij, alle critiche di un giornalista, Gradovskij, e il discorso che, nella stessa occasione, ha tenuto Turgenev. Preordinabile qui: clic
domenica 2 Luglio 2023
Noi gridiamo come ai vecchi tempi, per così dire, la parola facchino, ma non ne esistono più. I facchini si sono estinti. Ciascuno imballi la sua roba come vuole.
Thomas Bernhard
[L’inverno prossimo, per gli Oscar Mondaori, esce la nuova edizione di Diavoli]
lunedì 17 Febbraio 2020
Io sono quello che non ce la faccio.
[La nuova edizione di Bassotuba non c’è negli Oscar 451 Mondadori, che io pensavo uscisse il 20 febbraio, in realtà, mi hanno detto, è già in libreria dal 13 febbraio]
venerdì 29 Novembre 2019
Io sono quello che non ce la faccio.
[Bassotuba non c’è esce il 20 febbraio 2020 per gli Oscar Mondadori 21 anni dopo la prima uscita del 1999]
giovedì 24 Ottobre 2019
Dici che scrivi, che cosa scrivi?
Io ultimamente mi sto specializzando in un genere particolare: i riassunti.
Riassunti?
Riassunti.
Cosa riassumi?
Io ultimamente più che altro mi sono messo a riassumere delle avventure a fumetti.
Fumetti?
Fumetti.
Che fumetti?
Io ultimamente riassumo soltanto avventure a fumetti di Braccio di Ferro.
Braccio di Ferro?
Braccio di Ferro. Ma solo le storie scritte da Segar, quelle che vanno dal 1919 al 1938.
E sono belle?
Bellissime.
Questa è una conversazione da bar, in un bar che hanno aperto qui a Parma, d’estate, dentro un convento nel centro della città. A quel bar lì ci va della gente che pensa di essere molto alla moda, à la page. Allora fanno tutte queste domande: Tu cosa scrivi, di cosa ti occupi.
Molte volte dicono: Interessante. Molte volte dicono: Pasolini. Molte volte dicono: Wim Wenders. Ti piace Pasolini?, chiedono. Ti piace Wim Wenders?.
Alla domanda su Pasolini non dico niente: faccio partire la testa verso destra, poi le faccio fare una curva stretta ma morbida, com’è disegnata e la porto a sinistra, la fermo in salita. Alla domanda su Wenders dico di sì, che mi piace. Quando mi chiedono i film gli dico di no, che non li conosco.
Allora come fai a dire che ti piace Wim Wenders?
Wim Wenders, gli dico, mi piace il suo nome. Che lui ha un nome di battesimo che se lo ribalti di centottanta gradi, si legge uguale.
[A febbraio del 2020, dopo 21 (ventuno) anni dalla prima uscita, esce la riedizione, negli Oscar Mondadori, di Bassotuba non c’è, in occasione del ventunnale]