Vacca

giovedì 22 Settembre 2011

L’altro giorno mentre viaggiavo in treno sono scattato in piedi felice delle mie due zampe e ho cominciato a gesticolare per l’allegria e a invitare tutti a guardare il paesaggio e a contemplare il crepuscolo che era fra i più belli. Le donne e i bambini e alcuni signori che avevano interrotto la conversazione mi guardavano sorpresi e ridevano di me ma quando mi son seduto di nuovo in silenzio non potevano immaginare che aveva appena visto allontanarsi lentamente sul ciglio della strada una vacca morta proprio morta senza nessuno che la seppellisse né le pubblicasse le opere complete né pronunciasse un sentito e lacrimevole discorso per quanto era stata brava e per tutti i fiotti di latte fumante con cui aveva contribuito a che la vita in genere e il treno in particolare continuassero per la loro strada.

[Augusto Monterroso, Opere complete (e altri racconti), traduzione di Hado Lyria, Milano, Zanzibar 1993, p. 139]