Ripellino

lunedì 14 Dicembre 2020

Sono uno zolfanello, ardo di botto,
in un prestissimo consumo il mio dappoco.
Che brillìo, che impostura, che giuoco,
ma quanta fatica, mio Signore, c’è sotto.

[Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio Sinfonietta Lo splendido violino verde, Torino, Einaudi 2007, p. 224]

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venerdì 24 Marzo 2017

Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio. Sinfonietta. Lo splendido violino verde

Darling, lo so, il mio continuo lamento ti attedia,
questa eterna altalena tra ebbrezza e malore.
Il mio rammarico è forse volontà di commedia.
Grande è la buffoneria del dolore.

[Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio. Sinfonietta. Lo splendido violino verde, Torino, Einaudi 2007, p. 277]

Un piccolo agente di commercio

lunedì 20 Aprile 2015

Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio Sinfonietta Lo splendido violino verde

Sono un piccolo agente di commercio,
con referenze e conoscenza di qualche linguaggio,
e con la bombetta sul capo come i cocchieri di Ostenda,
e un pastrano topesco e lercio.
Smanio e recito perché qualcuno mi senta
e si accorga che esisto.
Scrivo la sera, come suol dirsi, a tempo perso,
perché le crevettes non abbiano freddo al mercato.
Scrivo i miei sfoghi di povero cristo,
smanio e racconto come un vecchio soldato,
ma non ho più la parlantina occorrente,
e il campionario è già stinto,
il mio albero di metafore un tempo stupende,
e la scrittura è decrepita, stolta.
Dov’è il mio furore di vivere, il mio barocco?
Stanco, mi fermo a guardare con invidia talvolta
la dolce follie dei bambini che giuocano.

[Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio Sinfonietta Lo splendido violino verde, Torino, Einaudi 2007, p. 160]

Eh?

martedì 9 Luglio 2013

ripellino, Notizie dal diluvio

 

 

 

 

 

 

 

Dove ci incontreremo dopo la morte?
Dove andremo a passeggio?
E il nostro consueto giretto serale?
E i rammarichi per i capricci dei figli?
Dove trovarti, quando avrò desiderio di te, dei tuoi occhi smeraldi,
quando avrò bisogno delle tue parole?
Dio esige l’impossibile,
Dio ci obbliga a morire.
E che sarò di tutto questo garbuglio di affetto,
di questo furore? Sin d’ora promettimi
di cercarmi nello sterminato paesaggio di sterro e di cenere,
sui legni carichi di mercanzie sepolcrali,
in quel teatro spilorcio, in quel vòrtice
e magma di larve ahimè tutte uguali,
fra quei lugubri volti. Saprai riconoscermi?

[Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio. Sinfonietta. Lo splendido violino verde, Torino, Einaudi 2007, p. 49]

Questo ingordo viluppo di inutilezze

domenica 24 Febbraio 2013

Chi potrò salvare con gli stracci dei versi,
con questo ingordo viluppo di inutilezze,
con questa inguaribile malsanìa di parole,
ora che il gasolio delira e il carovita vaneggia
e lo zucchero muore?
Chi potrò soccorrere col balsamo delle metafore,
di cui in gioventù ho fatto incetta,
se io stesso ho paura delle vuote domeniche
e delle notti senza un filo di luce
e dell’isoscele pioggia, di questa belletta
che intride le reni?
Assedia anche me il coprifuoco, il deserto lunare.
Penso ai cionchi sprovvisti di grucce,
ai vecchi e ai malati,
agli abbandonati.
Chi li andrà più a trovare?

[Angelo Maria Ripellino, Notizie dal diluvio. Sinfonietta. Lo splendido violino verde, Torino, Einaudi 2007, p. 232]