Mamme in rivolta
Siccome vorrei scrivere un giallo, è un po’ di tempo che leggo dei gialli e l’ultimo che ho letto è uscito per Sellerio e l’ha scritto Antonio Manzini e si intitola Non è stagione e ci ho trovato delle cose che mi hanno sorpreso anche in rapporto alle cose che stavo facendo nella mia vita. L’altro giorno, per esempio, ero a Cantù a fare una lettura, fuori da un’edicola c’era uno strillo del Giornale di Cantù, quelle pagine pubblicitarie che riportano i titoli principali dei giornali e c’era scritto: «L’accusa. Fumano canne nel parco: mamme in rivolta», che mi è sembrato un titolo stranissimo anche perché proprio quel giorno avevo cominciato a leggere Non è stagione e aveva scoperto che Rocco Schiavone, il vicequestore protagonista del libro, quando arriva nel suo ufficio, al commissariato di Aosta, la prima cosa che fa, al mattino, si accende una canna. Dopo, alla sera, a Cantù, ho chiesto a uno che lavora in comune di dirmi cos’era successo e lui mi ha detto che le mamme, erano loro, che si facevan le canne e che, con questo freddo, erano in rivolta perché volevano un posto tranquillo per farsi le canne in pace, ma secondo me scherzava, e pensare di vivere in un posto dove si può immaginare un vicequestore che ha questa abitudine che tutti i giorni fuma marijuana e, contemporaneamente, dei ragazzi che si fanno le canne nei giardini pubblici di Cantù scatenano una rivolta delle mamme, ecco per me questo è stato un bel pensiero, non so perché, credo mi piacciano le contraddizioni. Continua a leggere »