Filoitaliani e filorussi
La mamma di Dovlatov, Zoščenko, la caloscia e un filorusso, che sono io: clic
La mamma di Dovlatov, Zoščenko, la caloscia e un filorusso, che sono io: clic
Barbara mi segnala che sul sito di The New Yorker c’è lettura e commento (di David Bezmozgis) di un capitolo di Noialtri, di Sergej Dovlatov: clic.
Nell’attività giornalistica c’è una nota casistica. Basta saltare una sola lettera ed è la fine. Immancabilmente viene fuori un’oscenità o, ancor peggio, un antisovietismo (può anche capitare l’una e l’altra cosa insieme).
Si prenda, ad esempio, il titolo «Inculcate la dottrina!». Ci sono ben diciannove lettere: è mai possibile saltare proprio la seconda «c»?! Ed è esattamente quello che succede più spesso. /…/
Come è noto nei nostri giornali solo i refusi sono attendibili.
[Sergej Dovlatov, Noialtri, trad. Marina Salmon, Palermo, Sellerio 2000 p. 63]