Un odore

lunedì 20 Aprile 2020

Uno faceva sempre odore di locale abitato.

[Nikolaj Gogol’, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Come mosche

venerdì 17 Aprile 2020

Un altro diceva che, da quando aveva preso lui la direzione, i malati guarivano tutti come mosche, che non facevano a tempo a mettere piede in ospedale che erano già sani.

[Nikolaj Gogol’, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

A volte

venerdì 10 Aprile 2020

Una era una signora piacevole da tutti i punti di vista. Amava le poesie e a volte disponeva la testa in modo sognante.
Un’altra era una signora semplicemente piacevole. Non era tanto poliedrica, di carattere.

[Nikolaj Gogol’, Anime morte, dal Rep. dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Per curare il mal di gola

giovedì 19 Marzo 2020

Uno, per riprendersi da raffreddore e mal di gola, aveva un rimedio a suo dire infallibile: faceva dei gargarismi con latte e fichi e si legava al collo un portaspilli con camomilla e canfora.

[Nikolaj Gogol’, Anime morte, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Un poliziotto

martedì 28 Gennaio 2020

Uno aveva visto arrivare un poliziotto, si era spaventato, poi il poliziotto aveva chiesto:
Lei si è sdegnato di smarrire il proprio naso?
Esattamente.
E’ stato trovato.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Cosa c’è?

giovedì 23 Gennaio 2020

Uno era un terrorista prigioniero nella fortezza di Pietro e Paolo. Tutta la prigione ne attendeva la condanna a morte.
D’un tratto dalla sua cella una risata ampia, fragorosa. Una risata di pancia.
Una risata prima dell’impiccagione è più spaventosa dei singhiozzi.
Qualcuno aveva dato l’allarme: sembrava che la pazzia avesse preceduto la morte.
E alla domanda: “Cosa c’è?” Aveva risposto:” Sto leggendo Gogol, La notte prima di Natale. Dove si parla del fabbro Vakula. Da morir dal ridere…”

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione, questo matto è di Nicoletta Bianconi]

Cosa dite?

venerdì 1 Novembre 2019

Una sera di luglio del 1845, Dostoevskij, che ha 23 anni, va a trovare un suo amico e si mettono a leggere Gogol’ e lo leggono fino alle 4 del mattino.
«Allora succedeva così, tra i giovani: si riunivano in due, tre e: “Se leggessimo Gogol’, signori?”, e si sedevano e leggevano», ricorda Dostoevskij.
Come se dei ragazzi italiani, ventitreenni, si trovassero e si dicessero, «E se leggessimo Foscolo, cosa dite?».
E tirassero fuori I sepolcri e facessero mattino a leggere e rileggere I sepolcri.

Al mattino

mercoledì 18 Settembre 2019

C’è una maledizione che Čub, uno dei protagonisti del racconto di Gogol’ La notte prima di Natale (1831) lancia al suo peggior nemico: «Che ti possa mancare la vodka quando ti svegli al mattino». Cioè: che tu non possa opochmelit’sja.

[I russi sono matti, stasera, a Bologna]

Il sindaco di Jareskov

sabato 31 Agosto 2019

Per quel che capisco io, i protagonisti di questo racconto sono due: il fabbro Vakula, che è il titolo di un’opera comica, in tre atti, di Pëtr Il’ič Čajkovskij ispirata al racconto di Gogol’ (prima rappresentazione 1876) e il diavolo, un diavolo che, ci dice Gogol’, aveva delle gambe così sottili, «che se il sindaco di Jareskov avesse avuto della gambe del genere, se le sarebbe spezzate alla prima danza cosacca».
Il sindaco di Jareskov, poi, non torna più, nel racconto, e a me sembra un incanto, questo sindaco di Jareskov; perché può essere sostituito da chiunque: ci può essere qualsiasi nome, al suo posto, e la frase funziona lo stesso.
È come il generale che c’è sul coperchio della tabacchiera di Petrovič, il sarto che cuce il Cappotto di Gogol’: «una tabacchiera rotonda con il ritratto di un generale; chi fosse questo generale di preciso non si sapeva, perché il punto dove c’era la faccia era stato sfondato da un dito, e poi ci avevano incollato sopra un pezzettino di carta quadrangolare».
O come la stanza dove va a dormire Čičikov all’inizio di Anime morte, nell’albergo del capoluogo di governato della città di NN, «cioè una stanza del tipo che si sa, dal momento che anche l’albergo era del tipo che si sa, vale a dire proprio come sono di solito gli alberghi nei capoluoghi di governatorato, dove per due rubli al giorno i nuovi arrivati ricevono una stanza tranquilla con gli scarafaggi che saltano fuori, come prugne secche, da tutti i cantoni, e dove una porta, sempre sbarrata da un cassettone, dà sul locale attiguo, dove è sistemato il vicino, uomo silenzioso e tranquillo ma curiosissimo e interessato a conoscere tutti i dettagli della vita del nuovo arrivato».

[Dalla Prefazione a La notte prima di Natale, di Gogol’, esce a novembre per Garzanti, se non mi sbaglio]

Forestieri

giovedì 8 Agosto 2019

«Da noi si chiama tedesco qualsiasi forestiero: sia esso francese, ungherese, o svedese, è sempre tedesco’ Nikolaj Gogol» (Irma sulla cupola del Reichstag).