Un uomo semplice

mercoledì 6 Novembre 2024

Nei testi scritti in skaz il protagonista non è tanto un personaggio, quanto il modo di parlare, di quel personaggio, e nei racconti di Leskov succede spesso che c’è un gruppo di persone che, bloccate per qualche motivo in un luogo, si mettono, tutti, ad ascoltare uno di loro, non una persona importante, un uomo semplice che ha un modo di raccontare incantevole, che non si vorrebbe più che finisse.

[Il viaggiatore incantato, di Nikolaj Leskov, esce venerdì per Neri Pozza nella nuova traduzione di Verdiana Neglia]

1457

lunedì 16 Agosto 2021

mentre si avvicinava al casinò, cominciò a fare dei passi più brevi, in modo che, da casa, fossero esattamente 1457, poiché secondo calcoli precedenti, quello era il numero che gli portava più fortuna e lo faceva sempre vincere – niente di strano, visto che l’ultima cifra era un sette e che la somma di tutte le cifre era diciassette (di nuovo un sette) e il sette aveva qualcosa di speciale, un irriducibile numero primo, divisibile per niente altro che per se stesso e per uno, ed era un numero fortunato non solo se preso singolarmente, ma anche come elemento di numeri a due cifre – 17, 37, 47, 67 – e così via, era veramente un numero speciale e adesso era quasi arrivato ai piedi dei gradini che portavano all’edificio e doveva fare dei passi minuscoli, quasi dei passetti vezzosi, per non superare il 1457!

[Leonid Cypkin, Estate a Baden-Baden, traduzione di Margherita Crepax, Vicenza, Neri Pozza 2021, p. 103]

Personalmente

venerdì 13 Settembre 2019

Personalmente, contro di lui avevo solo una specie di prevenzione per la camicia che portava: una camicia con il colletto button down. Un uomo che odia i lembi liberi tanto da abbottonare persino gli angoli del colletto dovrebbe abbottonarsi anche le orecchie.

[Rex Stout, Il colpevole, prego, traduzione di Laura Grimaldi, Vicenza, Neri Pozza 2019, p. 82]

Sarà il caso

venerdì 23 Agosto 2019

Sarà il caso di confessare che, per quanto mi riguarda, preferirei essere morto piuttosto che portare una camicia bianca.

[Rex Stout, Il diritto di morire, traduzione di Laura Grimaldi, Vicenza, Neri Pozza 2017, p. 117]

Accanto a noi fino all’alba

martedì 5 Giugno 2018

Sì, sono un gabbiano e aspetto anch’io l’alba, che la gente porti in strada i sacchetti dell’immondizia, perché qui la gente ha capito che i sacchetti non si potevano mettere fuori per la notte, che non si potevano chiudere i rifiuti dentro un sacco e limitarsi a buttarli fuori, no, i sacchetti dell’immondizia ce li dobbiamo tenere in casa tutta la notte, vicino al letto, per essere sicuri che non verrà nessun gabbiano a sfondarli. Dobbiamo vivere con la puzza della nostra immondizia, la puzza di ogni cosa fatta e digerita e buttata via ma che continua a marcire accanto a noi fino all’alba: questo è il prezzo dei gabbiani nella nostra zona.

[Tanguy Viel, Articolo 353 del codice penale, traduzione di Giovanni Bogliolo, Vicenza, Neri Pozza 2018, p. 6]

La felicità è nota per la sua scarsità

lunedì 31 Ottobre 2016

gary la vita davnati a sé

Io all’eroina ci sputo sopra. I ragazzi che si bucano diventato tutti abituati alla felicità e questa è una cosa che non perdona, dato che la felicità è nota per la sua scarsità. Per bucarsi, bisogna veramente cercare di essere felici e solo i re dei cretini possono avere delle idee simili. Io polvere non ne ho mai presa, ho fumato la Maria qualche volta con dei compagni per non essere scortese eppure, a dieci anni, è proprio l’età che i grandi ti insegnano un mucchio di cose. Ma io non ci tengo tanto a essere felice, preferisco ancora la vita. La felicità è una bella schifezza e una carogna e bisognerebbe insegnarle a vivere. Non siamo della stessa razza, io e lei, e a me non me ne frega niente. Fino adesso non ho mai fatto politica perché c’è sempre qualcuno che ne approfitta, ma la felicità, ci dovrebbero essere delle leggi per impedirle di fare la carogna. Dico solo quello che penso e può darsi che abbia torto, ma non sarò certo io che mi vado a bucare per essere felice. Merda. Non vi parlerò della felicità perché non voglio fare una crisi di violenza, ma il signor Hamil dice che io ho delle disposizioni per l’inesprimibile. Lui dice che bisogna cercare nell’inesprimibile che ci si trova tutto.

[Romain Gary, La vita davanti a sé, traduzione di Giovanni Bogliolo, Vicenza, Neri Pozza 2015 (21), pp. 70-71]