Ieri e l’altro ieri
C’eran delle rotonde con dei monumenti ai camionisti, al tortellino, al grappolo d’uva. C’era via Gianni Morandi. C’era un’insegna con la secchia rapita. C’era una spider con quattro mattoni al posto delle ruote. C’era una signora, seduta in un bar, che disegnava dei cerchi con una bic blu. Per un’ora, solo cerchi, uno sull’altro. I capelli bianchi, ti guardava di nascosto per veder se la guardavi. C’erano trentotto gradi. C’erano tre camice blu. C’eran tre asini con una posa, come se sapessero cos’è lo yoga. C’era una Ferrari rossa, brutta come la cattiveria. C’era la gente intorno che diceva Cosa fanno? C’era qualcuno che pensava che fosse una commedia. C’era uno con un drago bianco dietro la schiena che si vedeva che gli piacevan le donne. C’era una piazza azzurra, deserta, di cemento, con i negozi chiusi, con una borsa di plastica mossa appena da un filo di vento, quasi un rantolo. C’era un supermercato piccolo, un’ipocoop, con un gatto rosso che andava dentro e fuori, giovane tranquillo come un papa.