Per via di copiare dentro nei libri

mercoledì 18 Giugno 2014

C’è un manuale famoso, abbastanza famoso, credo che l’abbiano per lo meno sentito nominare tutti quelli che, negli ultimi trentasei anni, hanno fatto una tesi di laurea, si intitola Come si fa una tesi di laurea e l’ha scritto Umberto Eco, e anch’io, quando ho fatto la tesi di laurea, vent’anni fa, l’avevo letto e mi ricordo che cominciava dicendo che il primo e più semplice modo per fare una tesi di laurea era copiarla. Ecco, anche il primo e più semplice modo di fare un romanzo, è copiarlo, solo che la tesi di laurea, Umberto Eco, ammesso che l’abbia scritto lui, quel libro lì, nel suo manuale consigliava agli studenti che avessero deciso di copiarla, la tesi di laurea, di fare in modo che non se ne accorgesse nessuno, invece un romanzo lo si può copiare apertamente, mi viene da dire, senza preoccuparsi del fatto che se ne accorga qualcuno.

Alla fine del Candido di Sciascia c’è una Nota dell’autore che comincia così:

Dice Montesquieu che «un’opera originale ne fa quasi sempre nascere cinque o seicento altre, queste servendosi della prima all’incirca come i geometri si servono delle loro formule». Non so se il Candide sia servito da formula a cinque o seicento altri libri. Credo di no, purtroppo: ché ci saremmo annoiati di meno, su tanta letteratura. Comunque, che questo mio racconto sia il primo o il seicentesimo, di quella formula ho tentato di servirmi.

[Da Scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti, che esce in agosto per Corraini]

Parigi

martedì 18 Febbraio 2014

montesuieu, lettres persanes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un marito che volesse essere l’unico a possedere la moglie sarebbe guardato come un perturbatore della vita pubblica e come un insensato che volesse godere della luce del sole escludendone gli altri.

[Montesquieu, Lettere persiane, lettera LV]

XXXIV

martedì 3 Dicembre 2013

montesuieu, lettres persanes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le donne persiane sono più belle di quelle francesi; ma quelle francesi son più carine.

 

[Montesquieu, Lettere persiane, Lettera XXXIV]

Se qualcuno diceva che ero persiano

domenica 6 Ottobre 2013

montesuieu, lettres persanes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma se qualcuno, per caso, diceva che ero un persiano, sentivo subito, intorno a me, un mormorio: «Ah! Ah! Il signore è persiano? Ma che cosa straordinaria! Ma come è possibile, essere persiano?».

[Montesquieu, Lettere persiane, lettera XXX]