Inizio
Mi avevano chiesto di parlare di gatti, di scrivere un libro che parlasse di gatti, e io, dal momento che erano sedici anni che vivevo insieme a una gatta gli avevo detto di sì, volentieri.
Era, se non ricordo male, il 2010, e un anno dopo, a febbraio circa del 2011 mi avevan chiamato mi avevano chesto «Ma hai scritto?»
«Che cosa?»
«Dei gatti».
Non avevo scritto.
Allora mi ero messo a scrivere avevo scritto un po’ di cose che cominciavan così:
Dal momento che sappiamo benissimo che più si dice una cosa più quella cosa diventa grande, e vera, per fare la cosa che ho fatto è stato utile il fatto che in quel periodo mi dicessi continuamente che non valevo niente.
Poi c’era una specie di lamentela, che rileggerla adesso, era strano, mi lamentavo del fatto che non ero più grasso, era come se la mia grassezza, che avevo combattuto per anni, averla, in un certo senso, vinta, mi sembrava come di aver perso una delle ragioni che mi facevan star male, come di essermi staccato di dosso un pezzo di me, non so se mi spiego, non era normale.
Poi descrivevo il posto dov’ero, periferia di Bologna, lavoravo di sera, era già quasi scuro, si sentivan le macchine che passavano sulla Porrettana, tutta gente che tornava a casa da lavorare, descrivevo la mia stanza, il mio piccolo studio privato, che poi era anche la mia camera da letto, nella mia casa nuova, appena trasferito in porivincia, a Casalecchio di Reno, località Croce, avevo acceso un mutuo che non facevo nessuna fatica a pagare e avevo addosso una cosa che mi sarei messo a piangere.
[L’inizio di una cosa che dovrebbe uscire adesso in fotocopie]