Nella cunetta

giovedì 11 Giugno 2009

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[Sta per uscire un nuovo numero della rivista di slavistica on line esamizdat. Dentro c’è una non recensione di qualche mese fa su Modest Musorgksij, che il dubbio di avere già messo, qualche mese fa, sul sito, ma penso di no. Comunque: se l’ho messa, la rimetto, se non l’ho messa, la metto (è un po’ lunga)]

 

Modest Musorgskij (nella cunetta)

 

Tutto in lui è fiacco e inespressivo, mi sembra che egli sia un perfetto idiota. Non ha niente dentro.
Vladimir Stasov, 1863

 

Musorgskij è quasi un idiota.
Milij Balakirev, 1863

 

Nelle liriche di Musorgskij c’è l’aspirazione a prendere degli argomenti della vita russa senza scopo particolare, ma per lo meno senza le scene ripugnanti.
Valentina Serova, 1868

 

Nelle sue liriche il signor Musorgskij tenta sempre di sembrare originale a tutti i costi, senza rendersi conto che essere diverso dagli altri non significa necessariamente essere originale. Vi si trova il più grossolano realismo, un susseguirsi – a proposito e a sproposito – di dissonanze, di sequenze di quinte, di ogni sorta di stranezze ritmiche ed armoniche che sono vergognose, per nulla originali e spesso completamente inadatte al testo. Vi si nota un susseguirsi immotivato di diesis e di bemolle (evidente segno di dilettantismo). Infine il compositore non termina i suoi brani passando per la dominante, come si fa di solito, ma in tutte le altre maniere possibili, a patto che non siano usate da altri musicisti. La gente di solito esce di casa passando per la porta; questo non esclude la possibilità di volare fuori dalla finestra. Alla fine delle sue liriche il sig. Musorgskij generalmente salta dalla finestra.
Aleksandr Famincyn, 1870 Continua a leggere »