lunedì 22 Agosto 2022
Quando sento fare un elogio dei libri, a me viene sempre in mente mio babbo, che faceva il capocantiere e di libri non ne leggeva, ma, quando ho finito l’università, mi è venuta da scrivere una cosa che si intitolava A Renzo, mio babbo si chiamava Renzo, e che, più o meno, diceva così: «Adesso ho capito che tu sai / quanto è lungo un metro / quanto durano otto ore / quanto pesa un quintale. / A tanto / è servito il mio studiare».
sabato 18 Febbraio 2017
Sabato 18 febbraio,
alle 14 e 30
a Parma,
alla libreria Voltapagina,
in via Oberdan, 4
con Dario Costi
parliamo di
essere governati
e di da chi essere governati
domenica 7 Febbraio 2016
Oggi, a Andria, a lavorare al repertorio dei matti della città di Andria, mi è venuto da pensare a questa cosa di tre anni fa, circa:
Il 21 di agosto ho passato tre ore a girare per casa a cercare il modo con cui cominciare questo diario del 21 di agosto non mi è venuto in mente niente. Allora dopo un po’, non sapevo più come fare, sono andato a cercare una cosa che era successa qualche giorno prima, e più precisamente il 9 di agosto e io non ne avevo parlato, dentro questo diario, se non ricordo male. Se per caso ne avevo già parlato, pazienza, ne parlerò un’altra volta. La cosa che era successa era il fatto che il comune di Parma, in relazione alle proteste dei pendolari che si lamentavano della chiusura estiva del deposito delle biciclette nella stazione di Parma, aveva risposto con un comunicato dove si diceva, tra le altre cose, che
«il Comune e Infomobility hanno messo in piedi ed organizzato un servizio dandone sempre il massimo risalto ma soprattutto ampliando lofferta in termini temporali, di quella che fu sempre stata nel passato. La chiusura del periodo di ferragosto risulta il tempo minimo che veniva attuato anche nel passato ed il momento particolare non aiuta certo a disporre di maggiori finanziamenti per fare diversamente, anche se tutti gli sforzi verranno riposti per i prossimi mesi nelle pieghe del bilancio comunale. Il costo del deposito e della gestione non è infatti assolutamente coperto dai rimborsi richiesti ai cittadini, si conta una perdita annua di più di trentamila euro, ma questo non ha certo fermato lattuale Amministrazione dal perpetuare ed ampliare, ove possibile, un servizio così utile e necessario».
Ecco, la cosa che a me mi aveva stupito, di questo comunicato, quando l’ho visto, e che mi stupisce anche oggi che lo rileggo, ho pensato il 21 di agosto, è il fatto che quello che l’ha scritto è una persona che si trova a fare una cosa, l’ufficio stampa, che, evidentemente, non è capace di fare, e, io non lo so, forse sono io che son strano, ma questi casi, a me, mi incuriosiscono, mi verrebbe voglia di conoscerlo, questo ufficio stampa, di parlare un po’ con lui, di cercare di capire, senza farmi accorgere, i motivi, anche personali, del rampollare di trapassati remoti, nella sua prosa, chissà se sarà mai possibile, probabilmente no, così come credo che sarà difficile capire come sta andando la prima campagna ufficiale del MoVimento 5 stelle di Parma dopo la vittoria delle elezioni.
Che il 22 maggio, ho pensato il 21 di agosto, il giorno dopo che avevano vinto il ballottaggio, sulla bacheca di facebook del MoVimento 5 stelle di Parma è comparso un avviso (o, per meglio dire, un post) che dava il via alla prima campagna ufficiale del MoVimento 5 stelle di Parma dopo la vittoria alle elezioni, la campagna Dona un libro a ParmainMoVimento. Il post diceva così:
«La buona politica si fa con la cultura. Intendiamo creare una biblioteca per i dipendenti a 5 stelle. Ci servono testi aggiornati di diritto amministrativo, legislazione urbanistica e contratti pubblici, decrescita felice, permacultura, democrazia diretta, saggi di filosofia del diritto. Compra il libro e spediscilo a ParmainMoVimento in via R.Capelluti 26 43126 Parma».
Nei commenti a questo post, qualcuno chiedeva cosa vuol dire Dipendenti a 5 stelle, qualcuno offriva «libri di Coaching e di turismo», qualcuno offriva i suoi libri di «matematica-fisica-sindonologia e poesia, qualcuno diceva «Secondo me non è una cosa molto seria candidarsi ad una carica amministrativa pubblica e doversi mettere a studiare le basi di Dir. Amministrativo una volta eletti…», qualcuno scriveva «Ho un libro di diritto privato vi può servire?», qualcuno diceva «e gli altri che ci sono stati prima????perchè mai nessuno ha detto niente? sono spuntati tutti ora i moralizzatori? dovevate rompere le scatole a chi ha combinato guai e debiti mica a gente che si sta facendo il culo per fare una politica onesta e pulita. Saluti», un altro scriveva: «io mi auguro solo che non vi arrivi, spedito da tutta Italia, sempre lo stesso testo», un altro ancora diceva «Dovrei avere dei Topolino da qualche parte e forse dei sussidiari delle elementari, direi che per cominciare possono andar bene», uno scriveva «Meglio questo che il ladrocinio dei Pd, Lega, Pdl, Udc ecc…» e una ragazza,infine, o una donna, chiedeva «Perchè, è vietato l’accesso alle biblioteche comunali?»
E io, a rileggere queste cose, il 21 di agosto, ho pensato che sarebbe bello, sapere a che punto è la campagna Dona un libro a ParmainMoVimento, la prima campagna ufficiale del MoVimento 5 stelle di Parma dopo le elezioni, e che, adesso sono in vacanza è chiuso anche il consiglio comunale, ma quando tornano dalle vacanze, c’è un mio amico che è in consiglio comunale col MoVimento 5 stelle gli scrivo glielo chiedo, così gli chiedo anche cosa vuol dire Permacultura che non l’ho capito, ho pensato il 21 di agosto nel mio appartamento di Casalecchio di Reno.
venerdì 8 Agosto 2014
Allora due cose: oggi, per venti minuti, ho perso il passaporto e sono stato molto contento, oggi, quando l’ho ritrovato; invece ieri, a Parma, ho letto un capitolo di Mo mama che si intitola Il sordo e parla di un signore che si chiamava Bruno Lucchini che lavorava in un’osteria, a Parma, dove negli anni trenta «A fäv’n andär sinch o séz gat tutt i lundì», Facevano andare cinque o sei gatti tutti i lunedì, e poi nel ’38 aveva aperto un’altra osteria con cucina che si chiamava Dal sordo e che è rimasta aperta fino al 1990, quando poi il sordo è morto, e dopo che ho letto questo capitolo alla fine è intervenuto un signore che ha detto che lui il sordo l’aveva conosciuto, e che, abitava lì vicino, ci andava spesso, nella sua osteria, che era un posto, l’osteria Dal sordo, a Parma, dove negli anni ottanta era ancora possibile farsi preparare, su ordinazione, il gatto, ha detto questo signore.
giovedì 7 Agosto 2014
Giovedì 7 agosto,
a Parma,
al circolo Arci Colombofili
di strada dei Mercati 15/d,
alle 18 e 30
si parla di Mo mama
(da chi vogliamo essere governati)
venerdì 28 Febbraio 2014
Al consiglio comunale di Parma, nel mese di novembre dell’anno 2012, il consigliere comunale del MoVimento 5 stelle Alessandro Mallozzi ha proposto una mozione che riguardava l’introduzione, a Parma, dei condomìni 5 stelle, cioè condomìni dove la gente, invece di litigare, come si fa di solito tra condòmini, vanno d’accordo: si aiutano l’uno con l’altro, comprano un abbonamento unico per il wi-fi e poi lo usano tutti, ricominciano a parlare tra di loro, giocano a carte, fanno i turni per potare le piante, per zappare l’orto, che sono cose, per carità, come si fa a non essere d’accordo?, solo che è una cosa, la gentilezza, che non è che si può decidere con una delibera del consiglio comunale, avevo pensato quando avevo sentito questa proposta al consiglio comunale di Parma.
E poi mi ricordo che avevo pensato che era molto strano che il consigliere Mallozzi avesse usato il nome «Condomìni 5 stelle», e mi era venuto da chiedermi cosa sarebbe successo se un socialista, negli anni ottanta, avesse proposto i condomìni del Partito Socialista, o un socialdemocratico i condomìni socialdemocratici, o un democristiano i condomìni democristiani, o un comunista i condomìni del Partito Comunista, o uno di Democrazia Proletaria i condomìni di Democrazia Proletaria, o uno del Partito Democratico della Sinistra i condomini del Partito Democratico della Sinistra; gli avrebbero riso in faccia, probabilmente, a uno che avesse fatto una proposta così, invece la proposta dei condomìni 5 stelle del consigliere Mallozzi, al consiglio comunale di Parma l’hanno approvata all’unanimità, nel mese di novembre del 2012. Continua a leggere »
domenica 23 Febbraio 2014
1) Mo mama è una scatola piena di storie, storie raccontate con gli occhi di chi prova a vedere le cose come se le vedesse per la prima volta. Mo mama parla di rivoluzioni che prendendo la bici e girando per il centro di Parma, fai fatica a notarle. Parla di storie di politici nuovi che troppe spesso ricordano quelli vecchi, parla di storie in cui l’insignificante esperienza del quotidiano ci suggerisce profonde riflessioni. Mo mama è l’arroganza di chi vuole avere ragione e l’ipocrisia di chi sa di non averla, è il busto di Picelli rivolto verso un angolo desolato della piazza e la disinvoltura di chi della semplicità e della piccolezza, ne fa dei valori da seguire. Da dove nasce l’idea di questo libro?
Quando sono andato via da Parma, nel ’99, io mi ricordo ho pensato che io era una vita che fin da piccolo in casa al mattino si trovava la Gazzetta di Parma, che si leggeva la cronaca della città, la città di Parma, si sapeva tutto quello che era successo in città, a Parma. “Io non lo so, – avevo pensato, – come farò, che sono abituato vedermi intorno tutte queste cose di Parma. Per dire, al mattino, di solito, io faccio colazione con il prosciutto di Parma. Secondo me mi mancheranno, – avevo pensato, – queste cose di Parma. Il prosciutto di Parma, il formaggio di Parma, il parmigiano.
Tutta la stampa di Parma, la Gazzetta di Parma, il Giornale di Parma, il Corriere di Parma, la Tribuna di Parma. La Tribuna non l’ho mai letta, – avevo pensato, – non ha fatto in tempo ad aprire, è fallita subito immediatamente. E Tv Parma, – avevo pensato, – si vedrà a Bologna? E Radio Parma ci arriva, col ripetitore? Radio Parma mi mancherà, – avevo pensato, – Radio Parma. Una volta su Radio Parma ho sentito un servizio dicevano che avevan scoperto dei documenti antichissimi che dimostravano che l’università più antica del mondo non era, come si credeva erroneamente fino ad allora, Bologna o Parigi, no, era Parma. Mi mancherà, questa città. Magari ogni tanto ci torno – avevo pensato. – Magari vengo a vedere una mostra. Che qui a Parma fan sempre delle mostre bellissime. Parma e il neoclassicismo. Parma e la rivoluzione francese. Parma e il liberty. Il futurismo a Parma”, avevo pensato e in quel momento facevo un po’ il furbo, nella mia testa, e pensavo che Parma non mi sarebbe mancata e invece quindici anni dopo, adesso, secondo me se io ho delle cose da raccontare son le cose che succedono a Parma, le cose che si dicono a Parma, il modo in cui le si dice, i colori che esistono a Parma che mi sembra che esistano lì e basta. Continua a leggere »
venerdì 31 Gennaio 2014
Venerdì 31 gennaio,
a Parma,
nel chiostro di lettere e filosofia,
in via D’Azeglio, 85
alle 16 e 30
si parla di Mo mama
lunedì 16 Dicembre 2013
Clic
lunedì 16 Dicembre 2013
Lunedì 16 dicembre,
a Rai 3,
alle ore 12:45,
dentro un programma che si chiama
Pane quotidiano,
si parla di Mo mama.