Una riga

lunedì 3 Ottobre 2016

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo «Se calpesti anche una riga, non ti salvi dalla sfiga».

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 129]

Un Mi ricordo

sabato 19 Luglio 2014

Mi ricordo la delusione quando ero piccola e ho capito che non erano tutti compagni quelli che cenavano ai ristoranti della festa dell’Unità.

[Uno dei Mi ricordo scritti dal pubblico del festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, a Reggio Emilia, dopo la lettura del Mi ricordo di Matteo B. Bianchi]

Alla fiera

venerdì 27 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo la donna cavallo alla fiera. Non assomigliava per niente a un cavallo.

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 59]

Le cose

giovedì 26 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo che dopo che qualcuno se n’era andato pensavo alle cose che avrei dovuto dire e non avevo detto.

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 62]

Cinque mi ricordo

sabato 21 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo «È l’ora di ieri a quest’ora» quando qualcuno ti chiede che ore sono e tu non hai l’orologio.

Mi ricordo le mutande rosa quando a volte qualcosa di rosso lasciva giù il colore nel lavaggio.

Mi ricordo che Rock Hudson «sta ancora aspettando la ragazza giusta».

Mi ricordo la delusione quando scoprii il significato di «bastardo». Mi aspettavo ben di peggio.

Mi ricordo i tappi bianchi del lavandino appesi alle catenelle.

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, pp. 114, 127, 134, 145]

Stavo prendendo il sole

venerdì 20 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo la prima erezione che ricordo benissimo. Ero sul bordo di una piscina pubblica. Stavo prendendo il sole a pancia in su sopra un asciugamano. Non sapevo cosa fare, a parte girarmi, quindi mi girai. Ma non andava via. Mi scottai terribilmente. Tanto che dovetti andare dal dottore. Mi ricordo quanto faceva male infilarmi la camicia.

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 41]

Come tutti

mercoledì 18 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la nonchalance e l’acume che gli erano propri, Brainard descrisse l’euforia di lavorare al nuovo progetto in una lettera di quell’estate alla poetessa Anne Waldman: «In questi giorni sono eccitatissimo per un pezzo che sto ancora scrivendo, si intitola Mi ricordo. Mi sento molto Dio che scrive la Bibbia. Cioè, mi sembra di non essere io a scriverlo, ma che sia attraverso di me che viene scritto. Penso anche che parli di tutti quanti, oltre che di me. E questo mi piace. Cioè, mi sento come se fossi tutti. Ed è una bella sensazione. Non durerà. Ma me la godo finché posso».

[Paul Auster, Prefazione a Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 6]

Una volta

martedì 17 Giugno 2014

Joe Braindard, Mi ricordo

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi ricordo che una volta mi graffiai la faccia con le unghie in modo che la gente mi chiedesse cosa mi era successo: dicevo che era stato un gatto, e ovviamente tutti sapevano benissimo che non era vero.

[Joe Braindard, Mi ricordo, traduzione di Thais Siciliano con la collaborazione di Susanna Basso, Torino, Lindau 2014, p. 25]

Senza soluzione di continuità

venerdì 1 Novembre 2013

Perec - Mi ricordo cop._Varianti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È appena uscita, per Bollati Boringhieri, la ristampa di uno stranissimo libro dello scrittore francese Georges Perec. Si intitola Mi ricordo, è uscito, in origine, nel 1978 ed è composto da 480 frasi che cominciano tutte con «Mi ricordo». Per esempio: «Mi ricordo: “Grégoire e Amédée presentano Grégoire e Amédée in Grégoire e Amédeé”»; «Mi ricordo che Alain Delon faceva il commesso salumaio (o il garzone di macellaio?) a Montrouge»; «Mi ricordo che Jean Gabin, prima della guerra, doveva, per contratto, morire alla fine di ogni film»; «Mi ricordo che Kruscev ha sbattuto una scarpa sulla tribuna dell’O.N.U.»; «Mi ricordo che la mia prima bicicletta aveva le gomme piene»; «Mi ricordo che Fidel Castro era avvocato»; «Mi ricordo la sorpresa provata scoprendo che “cow-boy” vuol dire “vaccaro”»; «Mi ricordo che a Stendhal piacevano gli spinaci»; «Mi ricordo che una delle prime decisioni prese da de Gaulle, una volta giunto al potere, fu di eliminare la cintura dalle uniformi»; «Mi ricordo la fatica per capire che cosa volesse dire l’espressione “senza soluzione di continuità”».
Alla fine del libro ci sono alcune pagine bianche che, su richiesta dell’autore, l’editore ha lasciato per il lettore che volesse annotare i «Mi ricordo» suscitati dalla lettura dal libro di Perec. Continua a leggere »

191

sabato 19 Ottobre 2013

Perec - Mi ricordo cop._Varianti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

191

 

Mi ricordo la sopresa provata scoprendo che «cow-boy» vuol dire «vaccaro».

 

[Georges Perec, Mi ricordo, traduzione di Dianella Selvatico Estense, Torino, Bollati Boringhieri 2013, p. 41]