Kiev

mercoledì 20 Aprile 2022

C’era un bellissimo freddo, mi ricordo, sui quindici gradi sotto zero, le stelle… Ah, che stelle ci sono in Ucraina. Adesso sono sette anni circa, che abito a Mosca, ma ho comunque sempre nostalgia della patria. Mi si stringe il cuore, delle volte ho una voglia tormentosa di salire sul treno… e via! Vedere ancora i burroni coperti di neve… Il Dnepr… Al mondo non c’è una città più bella di Kiev”.

[Ristampiamo Memorie di un giovane medico, di Michail Bulgakov]

3 favorevoli

domenica 10 Aprile 2022

Questi racconti, ambientati e maturati nel 1917 (Bulgakov, medico anche lui, ha vissuto delle esperienze simili a quelle raccontate dall’io narrante delle Memorie di un giovane medico), e pubblicati per la prima volta nel 1925 e nel 1926 su due riviste sovietiche, Medicinskij rabotnik (Il medico) e Krasnaja panorama (Panorama rosso, o Panorama bello – in russo rosso vuol dire anche bello), questi racconti, dicevo, a parte l’ultimo, che parla di quel che è successo a Kiev nel 1919, parlano pochissimo di rivoluzione, e se ci si trova una parola che significa anche rivoluzione (povorot, in russo), qui è usata nel senso del procedimento medico che serve per fare uscire un nascituro che è messo male nella pancia della mamma, e credo si traduca “rivolgimento”.
Del resto il protagonista di Cuore di cane (uscito anche lui nel 1925) Filipp Filippovič Preobraženskij, è uno che ha il coraggio di dire, nella Russia degli anni venti: «Ja ne ljublju proletariat» («A me non piace il proletariato») e il suo autore, Michail Afanas’evič Bulgakov, è uno che, nel 1930, scriverà a Stalin: «Passando in rassegna i miei ritagli di giornale, ho constatato di aver ricevuto dalla stampa sovietica, nei dieci anni della mia attività letteraria, 301 recensioni, di cui 3 favorevoli e 298 ostili e ingiuriose».

[Ristampiamo (per la quarta volta) Memorie di un giovane medico, di Michail Bulgakov]

Kiev

lunedì 28 Febbraio 2022

C’era un bellissimo freddo, mi ricordo, sui quindici gradi sotto zero, le stelle… Ah, che stelle ci sono in Ucraina. Adesso sono sette anni circa, che abito a Mosca, ma ho comunque sempre nostalgia della patria. Mi si stringe il cuore, delle volte ho una voglia tormentosa di salire sul treno… e via! Vedere ancora i burroni coperti di neve… Il Dnepr… Al mondo non c’è una città più bella di Kiev”.

[Michail Bulgakov, Memorie di un giovane medico, Marcos y Marcos]

Raccontare

lunedì 26 Luglio 2021

Se uno non ha mai viaggiato in carrozza per delle remote strade di campagna, allora non vale la pena che glielo racconti: non capirebbe comunque. E a uno che quel viaggio l’ha fatto, preferisco non ricordarlo.

[Ristampato Memorie di un giovane medico]

Memorie di un giovane medico

mercoledì 17 Aprile 2019

Del resto il protagonista di Cuore di cane (uscito anche lui nel 1925) Filip Filipovič Preobraženskij, è uno che ha il coraggio di dire, nella Russia degli anni venti: «Ja ne ljublju proletariat» («A me non piace il proletariato»), e il suo autore, Michail Afan’asevič Bulgakov, è uno che, nel 1930, scriverà a Stalin: «Passando in rassegna i miei ritagli di giornale, ho constatato di aver ricevuto dalla stampa sovietica, nei dieci anni della mia attività letteraria, 301 recensioni, di cui 3 favorevoli e 298 ostili e ingiuriose».
Ma, a parte il coraggio, che non credo sia necessariamente una qualità letteraria, si trova qui dentro un momento che, appena prima di cominciare a darsi da fare per un parto complicato, una “presentazione anomala”, «I volti dell’infermiere e delle ostetriche erano diventati seri, come ispirati», e, mi sbaglierò, ma a me son sembrati come dei musicisti che stanno per cominciare a suonare, e io credo che questa cosa, di diventare seri, come ispirati, sia successa, nei cento anni che sono passati da quando questa storia è incominciata, a innumerevoli lettori delle Memorie di un giovane medico di Michail Bulgakov intanto che leggevano questo libro stupefacente che si intitola Le memorie di un giovane medico e che è stato scritto da Michail Bulgakov.

[Si ristampa Memorie di un giovane medico, di Michail Bulgakov]

24 gennaio – Bologna

giovedì 24 Gennaio 2019

Giovedì 24 gennaio,
a Bologna,
all’Ateliersi,
in via San Vitale 69,
alle 21,
Memorie di un giovane medico,
di Michail Bulgakov
(ingresso 5 euro con un bicchiere di vino
o un analcolico)

10 gennaio – Napoli

giovedì 10 Gennaio 2019

Giovedì 10 gennaio,
a Napoli,
alla Farmacia degli Incurabili,
che dovrebbe essere
in via Maria Lorenza Longo 50
alle 17 leggo
da Memorie di un giovane medico
di Michail Bulgakov

Degli incurabili

giovedì 10 Gennaio 2019

Allora, appesa alle stampelle, lei aveva aperto un pacchetto e ne aveva fatto cadere un lungo asciugamano bianco con, ricamato, un semplice gallo rosso. Ecco cosa nascondeva sotto il cuscino durante le visite. Già, già, c’eran dei fili, mi ero ricordato, sul tavolino.
«Non lo prendo», avevo detto severo e avevo anche scrollato la testa. Ma lei aveva fatto una faccia, degli occhi, che l’avevo preso…
E per molti anni era stato nella mia camera, a Mur’e, poi aveva viaggiato con me. Alla fine si era sciupato, si era logorato, si era bucato e era scomparso, come si logorano e scompaiono i ricordi.

[Memorie di un giovane medico, di Michail Bulgakov, oggi alla farmacia degli Incurabili, a Napoli, alle 17]

1 luglio – Milano

domenica 1 Luglio 2018

Domenica 1 luglio,
a Milano,
al Paolo Pini,
in Via Ippocrate, 45,
alle 21 e 45
Memorie di un giovane medico
di Michail Bulgakov
(ingresso libero, necessaria prenotazione
02.66200646 olinda@olinda.org)

Tutto quello che volete

giovedì 28 Giugno 2018

Per due ore, da solo, mi ero tormentato e estenuato fino al punto che i miei nervi non sopportavano più le paure che mi creavo da solo. Avevo cominciato allora a calmarmi e a fare perfino dei progetti.
Dunque… Le visite, dicono, adesso sono insignificanti. In campagna macerano il lino, le strade sono impraticabili… “È proprio adesso che ti porteranno l’ernia”, aveva rimbombato una voce severa nella mia testa. “perché con le strade impraticabili uno col raffreddore (malattia facile) non viene, invece uno con l’ernia lo portano, stai tranquillo, caro collega dottore”.
La voce non era mica stupida, vero? Mi era preso un colpo.
“Taci,” avevo detto alla voce, “non è detto che sarà un’ernia. Cos’è questa isteria? Quando si è in ballo, bisogna ballare”.
“Chi rompe paga, e i cocci sono suoi”, aveva risposto la voce, cattiva.
Quindi… non mi separerò mai dal manuale… Se devo prescrivere qualcosa, posso pensarci intanto che mi lavo le mani. Il manuale sarà aperto sul registro dei pazienti. Prescriverò delle ricette utili, ma semplici. Non, so, natrii salicinici in polvere 0,5 grammi tre volte al dì.
“Puoi prescrivere del bicarbonato di sodio”, aveva detto il mio interlocutore interno, e era chiaro che mi prendeva in giro.
Cosa c’entra il bicarbonato di sodio? Prescriverò anche l’infuso di ipecacuana… da 180. O da 200. Prego.
E allora, anche se, nella mia solitudine, sotto la lampada, nessuno pretendeva da me l’ipecacuana, avevo sfogliato, vile, il prontuario farmacologico, avevo controllato l’ipecacuana e, di sfuggita, avevo letto anche meccanicamente che al mondo esisteva una certa “insipina”, che altro non era che “solfato dell’etere digliocolico di chinina”… E sembrava che non sapesse di chinino! Ma a cosa serviva? E quando si prescriveva? E cos’era, una polvere? Che andasse al diavolo?
“Sì, ma, lascia stare l’insipina, con questa ernia, dimmi, cosa vogliamo fare?”, mi aveva incalzato, ostinata, la paura in forma di voce.
“Lo metto nella vasca da bagno, – mi difendevo accanitamente, – nella vasca da bagno. E provo a ridurla”.
“Stozzata, angelo mio! Cosa c’entrano, qui, le vasche da bagno, che vadano al diavolo! Strozzata – cantava la paura con voce demoniaca. – Bisogna operare”.
Lì mi ero arreso e ero quasi scoppiato a piangere. E avevo mandato una preghiera al buio al di là della finestra: tutto quello che volete, ma non un’ernia strozzata.

[Michail Bulgakov, Memorie di un giovane medico, lo leggo domenica a Milano]