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Io sono un uomo malato… Un uomo cattivo, sono. Un brutto uomo, sono io. Credo di esser malato di fegato.
[foto di @claudiosforza_photography]
Io sono un uomo malato… Un uomo cattivo, sono. Un brutto uomo, sono io. Credo di esser malato di fegato.
[foto di @claudiosforza_photography]
Mi stupisco sempre quando penso che ho cominciato a scrivere al numero 3 di via Caduti di Montelungo, tra largo Dispersi dell’Egeo, viale Dispersi e Morti in Russia, via Martiri di Cefalonia e via Anna Frank, che era il posto ideale, tra tutte le strade di Parma, per cominciare a scrivere. E, poi non è vero, ma ho l’impressione che il fatto che, io insegno traduzione editoriale dal russo alla Iulm di Milano, il fatto che facciamo lezione al piano meno uno, in un sottosuolo, ecco poi non è vero, ma secondo me insegnare a tradurre è meglio farlo in un sottosuolo, che al quarto piano. Magari mi sbaglio.
[Parte del discorso sulla traduzione che faccio il 20 maggio a Torino, forse]
In realtà, io continuo a farmi una domanda superflua: cos’è meglio, una felicità da quattro soldi, o delle sofferenze inaudite? Eh? Cos’è meglio?
[Non smettevamo di parlarne, di Memorie del sottosuolo, a Un’altra vita, corso della scuola Karenin, stanotte]
«Lei non è Dostoevskij» aveva detto la cittadina disorientata dal discorso di Korov’ev.
«E come fa a saperlo? Come fa a saperlo?» aveva risposto lui.
«Dostoevskij è morto» aveva detto la cittadina come se non ne fosse del tutto sicura.
«Protesto!» aveva esclamato Korov’ev con decisione «Dostoevskij è immortale!»
Michail Bulgakov
[Domani, 6 settembre, esce la mia traduzione di Memorie del sottosuolo per Garzanti]
Io son poi da solo, e loro sono tutti.
[La mia traduzione di Memorie del sottosuolo esce il 9 settembre per Garzanti]
Giovedì 14 ottobre,
a Torino,
al Salone del libro,
sala granata,
13 e 15,
Memorie del sottosuolo,
di F. M. Dostoevskij.
Simone Tempia comincia con Memorie del sottosuolo la sua rubrica su Pannunzio Magazine (grazie!): clic
Per il bicentenario di Dostoevskij ho letto, per lo CSAR (Centro Studi sulle Arti della Russia) l’inizio della mia traduzione delle Memorie del sottosuolo: Clic
Uno sospettava di stare molto antipatico a un suo conoscente di nome Simonov, ma andava comunque a trovarlo perché non ne era del tutto sicuro.
[Da Memorie del sottosuolo]
Domenica 7 febbraio,
alle 19 e 35,
su www.writersfestival.it,
parlo, per 10 minuti,
dell’uomo del sottosuolo e
di Oblmov
(il programma è qui:
clic)