Dopo, al Maxxi

mercoledì 29 Dicembre 2010

C’eran delle foto di Berengo Gardin. E sopra c’era scritta una frase sua, di Berengo Gardin: Amo le foto di cantiere. Perché documentano il progresso della costruzione, perché ritraggono delle cose dell’edificio che una volta finito non si vedranno più.
E una di queste foto era un muro bianco con su scritto, in nero: Cricco Gay Strunz. E sotto: Chi lo a scritto se ai coragio di portarmi la sorella o la moglie.

Maxxi

martedì 28 Dicembre 2010

Sono stato al Maxxi, il museo nazionale della arti del XXI secolo, e la prima cosa che ho visto è una mostra fotografica sul cantiere del Maxxi, e la prima didascalia della prima foto (una foto di Iwan Baan) diceva che si trattava di una sorprendente immagine del Maxii languidamente adagiato tra le anse del Tevere e gli edifici del Flaminio. Un oggetto, diceva la didascalia, plastico, audace e innovativo che dialoga amabilmente col palazzetto dello sport, lo stadio Flaminio, il fiume e la piazza. A quel punto lì volevo uscire.