Senza fondo
È così che nell’aria, che è blu,
la sete è senza fondo.
È così che i bambini nel blu delle lenzuola
guardano nella memoria.
[Marina Cvetaeva, in Zéno Bianu, Petit éloge du bleu, Paris, Gallimard 2020, p. 87]
È così che nell’aria, che è blu,
la sete è senza fondo.
È così che i bambini nel blu delle lenzuola
guardano nella memoria.
[Marina Cvetaeva, in Zéno Bianu, Petit éloge du bleu, Paris, Gallimard 2020, p. 87]
Se non mi dimenticate come io vi dimentico è perché non mi avete mai subìta come io vi subìvo. Se non mi dimenticate del tutto, assolutamente, è perché non c’è nulla di assoluto in voi, neppure l’indifferenza. Io ho finito col non riconoscervi, voi non avete mai cominciato a conoscermi. Se io ho finito col dimenticarvi, voi non mi avete avuto abbastanza, dentro di voi, per dimenticarmi. Che cosa significa dimenticare un essere umano? Significa dimenticare la sofferenza che ti ha causata.
Perché io, che ieri non conoscevo altro che voi, oggi possa non riconoscervi, bisognava che ieri conoscessi soltanto voi. Il mio dimenticarvi è un titolo di nobiltà in più. Un attestato del vostro valore d’un tempo.
[Marina Cvetaeva, Le notti fiorentine, a cura di Serena Vitale, Roma, Voland 2011, p. 84]