Solo occhi
Meraviglia dello stare bene
quando le formiche mentali
non partoriscono altre formiche
e si sta leggeri come capre
sulla rupe della gioia.
[Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, Torino, Einaudi 2015, p. 35]
Meraviglia dello stare bene
quando le formiche mentali
non partoriscono altre formiche
e si sta leggeri come capre
sulla rupe della gioia.
[Mariangela Gualtieri, Le giovani parole, Torino, Einaudi 2015, p. 35]
Ma se non sto più
attenta se non tento di stare
nel presente tutta dentro
finirò vecchiamente con occhio
spento e la gioia che sento diventerà
marrone sulla testa e sarò morta
nel camposanto fra gli altri morti
dell’indifferenza.
[Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Torino, Einaudi 2006, p. 96]
Alla scuola media sul romanzo pseudoautobiografico che è cominciata ieri sera, alla fine m’è venuto da dire che, per me, quando leggo un romanzo che mi piace, ho l’impressione che mi dica come in quella poesia di Mariangela Gualtieri: «E tu prendimi, portami con te, / come un incendio nelle tue abitudini».
E tu prendimi, portami con te
come un incendio nelle tue abitudini.
[Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Torino, Einaudi 2006, p. 53]
Una volta ero piccola, ero senza parole. Ero piccola e senza parole. Una volta ero molto leggera, pesavo pochi chili. Una volta c’erano solo tre o quattro chili di me, solo pochi chili di me, solo pochi chili avevano il mio nome.
[Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale, Torino, Einaudi 2003, p. 41]
Preghiamo.
Ancora.
Ancora e ancora.
Sì.
Chi preghiamo.
Non so.
Non importa.
[Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Torino, Einaudi 2006, p. 68]
Io guardo spesso il cielo. Lo guardo di mattino nelle ore di luce e tutto il cielo s’attacca agli occhi e viene a bere, e io a lui mi attacco, come un vegetale che si mangia la luce.
[Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale, Torino, Einaudi 2003, p. 38]
benedico ogni centimetro d’Amore ogni minima scheggia d’Amore ogni venatura o mulinello d’Amore ogni tavolo e letto d’Amore l’Amore benedico che d’ognuno di noi alla catena fa carne che risplende
(clic)
C’è un sereno messo dentro il fiore
senza lottatori senza museruola
e cinghie di cani e per questo
volendolo molto scorgiamo le punte
estreme del paradiso
che ci disnebbia a volte
per un intero mattino.
[Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Torino, Einaudi 2006, p. 28]
[Uno dei consigli di Mariangela Gualtieri, ieri a Luzzara clic]