lunedì 19 Ottobre 2020
Non avevamo ancora esempio di lettere di un letterato tanto mal scritte: con così poca cura, voglio dire.
[André Gide recensisce la corrispondenza di Dostoevskij, in André Gide, Dostoevskij, traduzione di Maria Maraschini, Milano, Medusa 2013, p. 22]
sabato 23 Novembre 2019
In lui, quello che si oppone all’amore non è tanto l’odio, quanto il ruminare del cervello.
[André Gide, Dostoevskij, traduzione di Maria Maraschini, Milano, Medusa 2013, pp. 92-93]
venerdì 22 Novembre 2019
Un letterato che si cerca corre un gran rischio: corre il rischio di trovarsi. Non scrive più, da quel momento, che opere fredde, conformi a se stesso, risolute. Egli imita se stesso. Se conosce le proprie linee, i limiti suoi, è per non oltrepassarli più. Non ha più paura di essere insincero: ha paura di essere inconseguente. Il vero artista resta sempre per metà incosciente di se stesso, quando produce. Non sa con precisione chi è. Non giunge a conoscersi che attraverso la sua opera, che per mezzo della sua opera e in seguito alla sua opera…
Dostoevstkij non si è mai cercato, egli si è perdutamente dato nella sua opera. Si è perduto in ciascuno dei personaggi dei suoi libri: e proprio per questo noi lo ritroviamo in ciascuno di essi.
[André Gide, Dostoevskij, traduzione di Maria Maraschini, Milano, Medusa 2013, p. 63]