Al teatro Bibiena
Che bello essere a Mantova, al Teatro Bibiena, al Festivaletteratura (foto di Federica Rustichelli che fotografa anche una foto di @claudiosforza_photography)
Che bello essere a Mantova, al Teatro Bibiena, al Festivaletteratura (foto di Federica Rustichelli che fotografa anche una foto di @claudiosforza_photography)
La letteratura è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura, secondo me.
[il 10 settembre, a Mantova, al Teatro Bibiena, alle 16 e 15 (è la cosa n. 217 tra le cose del Festivaletteratura)
Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova (immagine di Amedeo Modigliani)]
Domenica 9 settembre,
a Mantova,
alle 16.00
alla tenda Sordello,
con Elisabetta Bucciarelli
presentiamo due riviste,
se non ho capito male,
io presento il numero 3 di
Qualcosa (ingresso libero).
Domenica 9 settembre,
a Mantova,
alle 12 e 30,
all’officina del gas – vicolo stretto,
La grande Russia portatile
(è la cosa numero 182, costa 6 euro)
Venerdì 9 settembre,
a Mantova,
in Galleria Corraini,
via Ippolito Nievo 7,
Merenda e firmacopie con Yocci (I racconti del Re della Torta di Carote)
e Paolo Nori (scuola elementare di scrittura emiliana per non frequentanti)
Venerdì 9 settembre,
a Mantova,
alle 10 e 30,
alla chiesa di Santa Maria della Vittoria,
presentiamo, con Yocci, Il re della torta di Carote (Corraini),
è la cosa numero 85 dentro il festival letteratura, costa 5 euro,
conviene prenotarsi.
Ieri sono stato a vedere Jonathan Coe che, se ho capito bene, ha detto: «Mi chiedono spesso: ma come mai lei scrive tutti dei romanzi così belli e così interessanti?».
E io ho pensato “Ma pensa”.
Poi sono andato al conservatorio che dovevamo provare che di sera c’era da far Forlimpopoli, con Mirco Ghirardini, quando sono arrivato c’era ancora l’incontro con Igort, abbiamo aspettato che finisse quando è finito, c’eran due tavoli, sul palco, che erano da spostare, la responsabile del festival ci ha chiesto, a me e a Mirco, «I tavoli li spostate voi?».
E io le ho detto «Sì, vuole che passiamo l’aspirapolvere, anche?».
Stasera sono andato a sentire una lecture di Baricco dove Baricco ha spiegato Kant, tra le altre cose (ha spiegato anche lo spazio e il tempo, i sonetti, Dante e l’infinito di Leopardi, e anche un po’ il mondo liquido e Baumann e la nona di Beethoven, tra l’altro); è durato un’ora e mezzo e dopo un’ora mi sono guardato in giro, al teatro sociale di Mantova, e c’era, qualche persona che dormiva, al teatro sociale di Mantova, una era seduto di fianco a me e mi appoggiava la testa sulla spalla, io la chiamo Togliatti però è una femmina.
C’è uno di Brescia che tutte le volte che lo incontro mi dice che lui, l’anno scorso, quando è venuto al conservatorio di Mantova a sentire la lettura integrale della Morte di Ivan Il’ič , di Tolstoj, lui alla fine si è guardato intorno e c’era della gente che dormiva. Me lo dice sempre con un tono come se fosse una cosa molto interessante, per me, da sapere.