Completo bianco

giovedì 2 Luglio 2015

Luciano Erba, I miei poeti tradotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Passeggio sul ponte col mio completo bianco comprato a Dakar
Ai piedi porto le scarpe di corda comprate a Villa Garcia
Tengo in mano il basco portato da Biarritz
Le mie tasche sono piene di Caporal Ordinaire
Ogni tanto annuso il mio astuccio di legno di Russia
Faccio suonare dei soldi in tasca insieme a una sterlina d’oro
Ho il mio fazzolettone calabrese e dei fiammiferi di cera di quelli grossi che si trovano solo a Londra
Sono pulito lavato strofinato più delle tavole del ponte
Felice come un re
Ricco come un miliardario
Libero come un uomo

[Blaise Cendrars, Completo bianco, in Luciano Erba, I miei poeti tradotti, Novara, Interlinea 2014, p. 183]

Lettera

giovedì 27 Novembre 2014

Luciano Erba, I miei poeti tradotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi hai detto se mi scrivi
Non battere tutto a macchina
Aggiungi un rigo di tua mano
Una parola niente di speciale un’inezia
Sì sì sì sì sì sì sì sì sì

[Blaise Cendrars, Lettera, in Luciano Erba, I miei poeti tradotti, Novara, Interlinea 2014, p. 179]

Vorrei passare alla storia

mercoledì 26 Novembre 2014

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Vorrei passare alla storia
come un’unità di misura
Watt Volt Faraday
oppure dare il nome a una scala
come Mercalli Fahrenheit Réaumur
la mia sarebbe la scala della noia
al grado uno la pioggia di novembre
al due i locali notturni
al tre, quattro… scegliete voi
e così via, fino al nove, me stesso.

[Luciano Erba, Nella terra di mezzo, Milano, Mondadori 2000, p. 47]

Gli addii

martedì 4 Febbraio 2014

erba

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

potrebbe essere l’ultima volta che li vedo
mi dici dei tuoi compagni di classe
che ti hanno fatto far tardi
oggi che è finita la scuola
dovrei sgridarti e sto invece ad ammirare
i tuoi quaderni ben ordinati
(con qualche sbavatura d’inchiostro
di dita sudate di giochi di giugno)
in autunno andrai alle superiori
e questa tua bella scrittura un po’ tonda
potrebbe essere l’ultima volta che la vedo.

[Gli addii, di Luciano Erba, trovato qui: Clic]

Le giovani coppie

venerdì 23 Luglio 2010

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Le giovani coppie del dopoguerra
pranzavano in spazi triangolari
in appartamenti vicini alla fiera
i vetri avevano cerchi alle tendine
i mobili erano lineari, con pochi libri
l’invitato che aveva portato del chianti
bevevamo in bicchieri di vetro verde
era il primo siciliano della mia vita
noi eravamo il suo modello di sviluppo.

[Luciano Erba, Le giovani coppie, in Poeti italiani del Novecento, a cura di Pier Vincenzo Mengaldo, Milano, Mondadori 1978, p. 915]