Un pomeriggio a Lucca Comics
Ieri ho portato la Battaglia a Lucca Comics e abbiamo fatto una fila di due ore e quaranta per vedere una cosa che ha a che fare con Stranger things, che è una serie televisiva, il sottomondo, si chiamava, o qualcosa del genere. Siamo stati dentro un quarto d’ora. Poi, per 5 minuti, ho aiutato Togliatti allo stand di una casa editrice dove lavora. Lei doveva andare in bagno, mi ha chiesto se potevo restare lì io, io le ho detto di sì e ci sono restato. È venuta una signora mi ha chiesto Ma questi libri, si vendono in fumetteria? Sì, le ho detto io. E avete un biglietto da visita? No, le ho detto io. Poi ho venduto una copia dei Miti di Cthulhu, di Breccia. Non avete una borsa, vero? Mi ha chiesto quello che li ha comprati. Con una punta di disprezzo, me l’ha chiesto. No, gli ho riposto io, non ce l’abbiamo. Ero quasi contento, quando gli dicevo No. Poi uno mi ha chiesto cos’era Il cuore rivelatore, che aveva in mano. È un fumetto di Breccia da un racconto di Edgar Allan Poe, gli ho detto io. E di cosa parla? mi ha chiesto lui. Che è una domanda bellissima, ho pensato, e intanto allargavo le braccia gli dicevo È un racconto di Poe. Poi è tornata Togliatti le ho detto Mi hanno chiesto se i vostri libri si trovano in fumetteria gli ho detto di sì. Hai fatto bene. Mi hanno chiesto il biglietto da visita gli ho detto che non ce l’avete. Hai fatto bene. Mi hanno chiesto una borsa gli ho detto che non ne avete. Hai fatto bene. Fine.