venerdì 16 Giugno 2017
Questa parola «banana» era nata negli orfanotrofi nei giorni del comunismo di guerra, frutto esclusivo dell’ingenuità dell’età infantile, come modo per designare impossibili eventi. Ascoltando le assurde fandonie dei compagni più grandi sugli incanti di questo esotico frutto che, per chi sa quale motivo, inondava i mercati negli anni precedenti la rivoluzione, i bimbi più piccoli, offesi dallo schioccar di labbra di quei fortunati più grandi di loro, e senza speranza di poterne gustare, decisero risentiti che la banana era semplicemente una menzogna. Stilisticamente abbiamo quindi il diritto di affermare il contrario: la menzogna è una banana.
[Olga D. Forš, Il vascello folle, traduzione di Cristina d’Audino, Roma, Lucarini 1991, pp 3-4]
venerdì 12 Agosto 2016
Ma per un pittore, una mela dipinta da Cézanne, ad esempio, ha peso. Con tre pennellate, ha succo e tutto. Cercavo di dare alle mie parole lo stesso peso che Cézanne dava a una mela. Perciò uso quasi sempre parole concrete. Cerco di evitare le parole astratte o poetiche, «crepuscolo» ad esempio. Capisce? Per evitare ogni nuova pennellata che non porti a questa terza dimensione.
[Georges Simenon, L’età del romanzo, a cura di Marie-José Hoyet Marsigli, Roma, Lucarini 1990, p. 51]
martedì 9 Agosto 2016
Un romanziere, vedete, non è necessariamente un uomo intelligente. Alcuni lo sono, certamente. Non voglio mettermi contro quelli tra i miei colleghi che beneficiano di questa eminente qualità. Ma alcuni non lo sono.
[Georges Simenon, L’età del romanzo, a cura di Marie-José Hoyet Marsigli, Roma, Lucarini 1990, p. 16]