Finestra

domenica 17 Gennaio 2010

[Mercoledì 20 gennaio, alla modo infoshop, c’è una lettura in occasione dell’uscita del quaderno della Scuola elementare di scrittura emiliana (vedi colonna qui di fianco, pubblici discorsi). Metto qua sotto uno dei compiti che sono stati dati alla scuola e la soluzione di Luca Vanzella]

Descrivete quello che si vede dalla vostra finestra il 5 ottobre 2009 alle ore 15

La vista dalla finestra del mio studio è per metà coperta dal verde. Dall’angolo in basso a sinistra fino a quello in alto a destra si vedono solo le foglie di un. Un… «Amoreeee!», «Dimmiii!», «Ma la pianta qui è una magnolia?», «Sììììì». Una magnolia. Quasi non la riconoscevo senza fiori. Ora ha dei frutti, rossi. Ma non tutti rossi. Più come gruppi di bacche rosse. Però come attaccati a un pigna. Tipo un melograno, però al contrario, però con meno chicchi, e più opachi. Mmmh. Allora. W-i-k-i-p-e-d-i-a: M-a-g-n-o-l-i-a. “I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni”. OK.
La vista dalla finestra del mio studio è per metà coperta dal verde. Dall’angolo in basso a sinistra fino a quello in alto a destra si vedono solo le foglie di una magnolia. Si intravedono tra i rami degli indescrivibili frutti rossi e i mattoni della casa di fronte.
Nell’altra metà di finestra, in alto, rosso anche esso, l’abbaino del palazzo dirimpetto. Le tre finestre opache sono aperte. Aperte all’insù, per alto, per il lato corto, socchiuse verticalmente. A bocca di lupo? E poi: opache? Son proprio pannelli. Mica è una casa. Sarà il vano dell’ascensore? Ma ha solo tre piani… Un ripostiglio? Continua a leggere »