Canton Ticino
Una donna veniva da Torino tre volte la settimana per fare un’analisi freudiana nello studio di uno psicoanalista luganese. Si sdraiava sul divano e lo psicoanalista si metteva dietro di lei su una comoda poltrona. Durante la seduta, di quarantacinque minuti, la paziente poteva esprimere tutto quello che le fosse passato per la mente, in assoluta libertà .
Lo psicoanalista l’avrebbe aiutata, con poche parole, a trovare o a creare un filo, forse una sua verità, tra i tanti racconti casuali della sua vita.
Dopo alcuni mesi in cui la donna era rimasta del tutto silenziosa, lo psicoanalista, per rompere questo faticoso silenzio, aveva azzardato una domanda, a cui lei aveva risposto: “Dottore, la prego, mi lasci fare la mia analisi in pace”.
[Dal Repertorio dei matti del Canton Ticino, in preparazione, questo matto è di Luca]