mercoledì 4 Giugno 2014
Prima de tuto lei parli taliano, porqué aquí siamo a Roma, dove ci sono aquesti segnori che no comprendono lo espagnolo, e no me par buona crianza che lei parli con migo espagnolo. Poi le digo che me ne importa niente de su retardo e che podeva pasarse de la escusa.
[Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, in Enrico Testa, Lo stile semplice, Torino, Einaudi 1997, p. 182]
domenica 27 Ottobre 2013
«Renzo arrivò tutto trionfante, fece il suo rapporto, e terminò, con un ahn? interiezione che significa: sono o non sono un uomo io? si poteva trovare di meglio? vi sarebbe venuta in mente? e cento cose simili» (il corsivo è del Manzoni).
[Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Milano, 1840, p, 136, ora in Enrico Testa, Lo stile semplice, Torino, Einaudi 1997, p. 50]
giovedì 24 Ottobre 2013
Un mio amico mi ha scritto che, secondo lui, iabò in italiano si traduce oibò, e io ho pensato che, però, iabò riesco a dirlo tranquillamente, oibò non ci riesco, mi sembra una cosa, non so, da fumetti, da Arcibaldo e Petronilla, ho pensato, e poi sono andato avanti a leggere il libro che stavo leggendo, che si intitola Lo stile semplice, di Enrico Testa, e l’avevo appena cominciato e parlava delle modifiche che Manzoni aveva apportato per l’edizione del 1840 dei Promessi sposi e ho visto che, dove Testa analizza i cambiamenti nelle interiezioni, a pagina 47, rileva «il rarefarsi del letterario oibò che, pur sopravvivendo in alcuni casi, viene spesso cancellato o sostituito con altre forme interiettive», e ne ho dedotto che oibò era considerato letterario, da Manzoni, nel 1840, e invece iabò a Parma io non conosco nessuno che lo considera letterario, ho pensato, e dopo poi basta.