giovedì 17 Gennaio 2019
![](http://www.paolonori.it/wp-content/uploads/2018/04/qualcosa-vert-320x453.jpg)
E poi c’è un’altra cosa che mi colpisce, perché Guerra e pace che potrebbe essere visto come una specie di libro all’opposto del testo scientifico, nell’epilogo fa vedere come la concezione scientifica permei la narrativa di Tolstoj. E l’altra citazione sempre di tre righe dice: «È vero, noi non percepiamo il mo- vimento della terra ma ammettendone l’immobi- lità arriviamo a un assurdo. Ammettendo invece il movimento, che pure non sentiamo, giungiamo a formulare delle leggi». E questo è straordinario! La rinuncia alla percezione immediata in funzione di una ragione maggiore. L’esempio canonico che si fa è se tu guardi di fuori dalla finestra il sole lo vedi sorgere e tramontare, non ci sono santi, cioè, è che quello che ti accade sotto gli occhi. Però, soltanto se rinunci a quello che vedi, in funzione di una ragione, riesci a rendere conto delle leggi giuste che stanno intorno a te.
[Andrea Moro, in Qualcosa numero 3, se ne parla stasera alla libreria Verso, a Milano]
venerdì 11 Gennaio 2019
Venerdì 11 gennaio,
a Milano,
alla libreria Verso,
in Corso di Porta Ticinese, 40
alle 19,
presentazione della
Scuola media inferiore di
Anna Karenina
giovedì 7 Giugno 2018
![](http://www.paolonori.it/wp-content/uploads/2018/06/PUškin-e-Gogol-a-Milano.jpg)
Sono aperte le iscrizioni alla Scuola media inferiore di Puškin e Gogol’ a Milano: otto incontri dalle 19 alle 21 e 30 alla libreria Verso, in corso di Porta Ticinese, 40, (mercoledì 17, 24 e 31 ottobre, mercoledì 7, 14, 21 e 28 novembre, mercoledì 5 dicembre [AGGIORNAMENTO, PROBABILMENTE IL 28 NOVEMBRE SALTA E VIENE SOSTITUITO DAL 12 DICEMBRE]), dove leggeremo insieme la traduzione dei Racconti di Bel’kin, della Donna di picche e della Figlia del capitano che è uscita nel 2006 per Feltrinelli (il traduttore sono io, il volume si chiama Umile prose) la traduzione dei Racconti di Pietroburgo che esce quest’anno per Marcos y Marcos, se esce in tempo, (il traduttore sarei sempre io, altrimenti leggiamo la traduzione di Zveteremich che è uscita per Garzanti nel 1976 – XXIV edizione 2017), e la traduzione delle Anime morte che è uscita per Feltrinelli nel 2009 (tradotto sempre io), e scriveremo delle cose a partire dai testi che leggiamo; ci saranno otto compiti a casa, il primo, da portare al primo incontro, sarà: «Descrivete Puškin, o Gogol’, o tutte e due, in cinque righe (o dieci, se sono tutti e due)».
Leggeremo anche Puškin, di Lotman (clic) e Nikolaj Gogol’, di Nabokov.
Leggeremo 1.196 pagine in 7 settimane, quasi 171 pagine a settimana, 24 (,4) pagine al giorno e vedremo cosa succede, perché quelli, che leggeremo, come tutti gli scrittori, probabilmente, sono degli scrittori strani.
Daniil Charms, per esempio, diceva di Puškin: «È difficile parlare di Puškin a qualcuno che di lui non sa niente. Puškin è un grande poeta. Napoleone è meno grande, di Puškin. E Bismark, in confronto con Puškin, non vale niente. E Alessandro primo e secondo, e terzo, in confronto con Puškin sono delle vesciche. Tutti, in confronto con Puškin, sono delle vesciche, solo in confronto con Gogol’, lo stesso Puškin è una vescica.
E allora, anziché scriver di Puškin, è meglio se scrivo di Gogol’.
Anche se Gogol’ è tanto grande, che di lui non si può scrivere niente, pertanto scrivo di Puškin.
Ma dopo Gogol’, scrivere di Puškin vien quasi vergogna. E di Gogol’ scrivere non si può. Allora è meglio se non scrivo niente di nessuno».
(Per informazioni e iscrizioni: eventi@libreriaverso.com, 02 8375648 (lunedì 13-21, gli altri giorni 10-21)]