Nonostante
Uno, sebbene i dottori lo curassero, gli estraessero sangue e gli dessero da inghiottire delle medicine, ciò nonostante era guarito lo stesso.
[Lev Nikolaevič Tolstoj, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Uno, sebbene i dottori lo curassero, gli estraessero sangue e gli dessero da inghiottire delle medicine, ciò nonostante era guarito lo stesso.
[Lev Nikolaevič Tolstoj, dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Lunedì 14 ottobre,
a Bologna,
alla libreria Modo infoshop,
in via Mascarella 24/b,
alle 19 e 15
prima parte
(di sette)
della lettura integrale di
Chadži-Murat,
di L. N. Tolstoj
è divenuto evidente che il potere, il quale per essere davvero un fattore benefico dovrebbe trovarsi nelle mani degli uomini migliori, si è sempre trovato invece nelle mani dei peggiori tra gli uomini, giacché i migliori, essendo la caratteristica principale del potere quella di dover ricorrere alla violenza contro i propri simili, non potevano desiderare quel potere, e perciò non l’hanno mai conquistato né mantenuto.
[Lev Tolstòj, Agli uomini politici, in Perché la gente si droga? e altri saggi su società, politica, religione, a cura di Igor Sibaldi, Milano, Mondadori 2008, p. 338 ]
Chissà se sarebbe contento
discorso in tre tempi su Lev Tolsoj
pronunciato il 23 novembre 2010
alla scuola di dottorato
L’interpretazione dell’università di Siena
in occasione della giornata di studi
Conversazioni attorno all’arcipelago Tolstoj
Buongiorno. Si sente? Grazie.
Buongiorno.
Ringrazio dell’invito a questa giornata di studi su Lev Tolstoj, sono venuto molto volentieri anche se ci sono due cose, che devo premettere. La prima cosa è una cosa che forse sapete, cioè che la giornata di studi è stata organizzata nelle settimane immediatamente precedenti la giornata odierna, e, dal momento che è un periodo, immagino succeda così anche a voi, che c’è un sacco di lavoro da fare, io questo discorso che voi state sentendo, e che durerà trenta minuti circa, l’ho scritto ieri.
Ma non ieri tutto il giorno a casa mia a scrivere concentrato con in grembo i libri di Tolstoj e, su un tavolino, di fianco, i dizionari, no, ieri intanto che facevo tutte le cose che dovevo far ieri che è un periodo che ci sono un sacco di cose da fare e anche ieri è stato così.
La prima cosa che dovevo fare era andare a Parma col treno interregionale numero 2124 che partiva da Bologna alle ore 7 e 32 e sarebbe dovuto arrivare a Parma alle ore 8 e 23, e questa parte che state sentendo l’ho scritta proprio sul treno Bologna Parma 2124 tra le 7 e 32 e le 8 e 23 del mattino di ieri che era una giornata bellssima, c’era bello ieri mattina qui a Siena?
Be’ in Emilia alle sette era una giornata luminosissima con delle nuvole lunghe, come se qualcuno le avesse stirate, a Modena c’era una luce, vista dal treno, che ti veniva l’impulso di scendere dal treno di andare a fare un giro, come se il mondo, sono quei giorni che il mondo ti sembra che lo puoi mangiare, che è un peccato lasciarlo lì, però io dovevo andare a Parma non potevo scender dal treno e anche se avessi potuto scender dal treno dovevo scrivere questo discorso che è uno periodo che c’è un sacco di roba da fare non è che uno quando gli piace qualcosa può scendere e prenderla, no, ci son degli impegni, questa era la prima premessa.
La seconda premessa era il fatto che, a dire il vero, io non ne so tanto, di Tolstoj. Continua a leggere »