Di genere femminile
Illustrissimo signore,
Prendendo atto delle vostre affermazioni contenute nella lettera del 21 del mese scorso, e in particolare di ciò che voi dite riguardo agli amici, che possono avere delle divergenze su questioni indifferenti, senza tuttavia compromettere la loro amicizia, vi dirò schiettamente ciò che penso sugli argomenti e sulle storie in base alle quali concludete che “esistono spiriti di ogni genere, tranne forse di genere femminile”.
Se non vi ho risposto prima è perché non avevo sottomano le opere da voi citate, e sono riuscito a procurarmi solo Plinio e Svetonio. Tuttavia questi due autori mi hanno risparmiato la fatica di cercare gli altri, perché sono convinto che tutti delirino allo stesso modo, e si compiacciano di raccontare storie inverosimili, con l’intento di sbalordire e di affascinare i loro lettori.
Per quanto mi riguarda, devo ammettere che ciò che mi meraviglia di più non sono tanto le storie che si raccontano, quanto coloro che le scrivono; e mi sorprende che degli uomini di così grande intelligenza e buon senso sprechino in questo modo le loro capacità, e ne abusino al punto da voler persuadere anche noi con simili sciocchezze.
[Baruch Spinoza, Lettere sugli spiriti, a cura di Francesco Chiossone, Genova, Il melangolo 2007, pp. 40-41]