Tutto bene

domenica 14 Agosto 2016

Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore

Il carattere stereotipo di questa formula risulta anche dal fatto che l’assicurazione del proprio benessere viene data anche quando lo scrivente vorrebbe dire proprio il contrario; dopo la necessaria formula iniziale egli lascia libero corso ai suoi sentimenti: lettera di un profugo, da Wagna, presso Leibitz, a Cervignano:

Carissimi genitori Io co le lagrime alli occhi vengo ad antecipare il mio ottimo stato di salute e così spero un altretanto da voi della cognata e la nonna e la zia e lo zio vecchio….

e a questo punto segue una fiumana di lamentele.

[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 113]

Perdoni e sia paziente

domenica 14 Agosto 2016

Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore

Perdoni e sia paziente Egreggio Signor Censore se mi dilungo un pò troppo… [è stato tenuto] un discorso applauditissimo (che non trascrivo per non far perdere tempo al sgr’ Censore).

[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 310]

Una poesia

giovedì 12 Maggio 2016

Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore

Una poesia (da Katzenau al Cadore):

Aria ferma e corrotta, acque stagnanti
Biscie, zanzare e rane
Sabbie senza confin corvi vaganti
Donne brutte e villane
Gente ignorante gialla e discortese
Ecco questo paese
Vorrei scriverti ancora ma ci son mille censure della malora.

[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 308-309]