domenica 14 Agosto 2016
Il carattere stereotipo di questa formula risulta anche dal fatto che l’assicurazione del proprio benessere viene data anche quando lo scrivente vorrebbe dire proprio il contrario; dopo la necessaria formula iniziale egli lascia libero corso ai suoi sentimenti: lettera di un profugo, da Wagna, presso Leibitz, a Cervignano:
Carissimi genitori Io co le lagrime alli occhi vengo ad antecipare il mio ottimo stato di salute e così spero un altretanto da voi della cognata e la nonna e la zia e lo zio vecchio….
e a questo punto segue una fiumana di lamentele.
[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 113]
domenica 14 Agosto 2016
Perdoni e sia paziente Egreggio Signor Censore se mi dilungo un pò troppo… [è stato tenuto] un discorso applauditissimo (che non trascrivo per non far perdere tempo al sgr’ Censore).
[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 310]
giovedì 12 Maggio 2016
Una poesia (da Katzenau al Cadore):
Aria ferma e corrotta, acque stagnanti
Biscie, zanzare e rane
Sabbie senza confin corvi vaganti
Donne brutte e villane
Gente ignorante gialla e discortese
Ecco questo paese
Vorrei scriverti ancora ma ci son mille censure della malora.
[Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani. 1915-1918, traduzione di Renato Solmi, Milano, Il saggiatore 2016, pp, 308-309]