giovedì 27 Maggio 2021
A proposito del fatto che qualche libraio considera Sanguina ancora come un saggio, mentre, secondo me, è un romanzo, ieri a Reggio Emilia ho parlato di questo Castoro su Sciascia che, tanti anni fa, un libraio di Reggio Emilia aveva messo nel settore Sport invernali.
sabato 17 Aprile 2021
Sto leggendo un libro in cui si cita Sciascia che si chiede cosa dirigesse la classe dirigente. E si risponde: niente.
giovedì 15 Ottobre 2020
Il cane abbaiava alla luna. Ma l’usignolo per tutta la notte tacque di paura.
[Leonardo Sciascia, Favole della dittatura, in Opere. 1984 1989, Milano, Bompiani 2004 (2), p. 962]
venerdì 26 Giugno 2020
Riparte a luglio, nella provincia di Reggio Emilia, la rassegna Autori in prestito, in cui scrittori, scrittrici, registi, registe, musicisti, musiciste, pittori e pittrici ci raccontano i libri, le musiche, i film, i quadri che hanno letto, visto e ascoltato e che li hanno convinti a fare il mestiere che fanno.
La rassegna quest’anno si chiama Allegria allegria. Il titolo viene da due citazioni di Leonardo Sciascia. La prima: «È degli uomini diciamo speculativi, la capacità di estrarre da una condizione infelice una certa felicità, una sottile allegria».
La seconda: «Mi ostino a volere quel che non c’è mai stato e che evidentemente non c’è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria».
[Se qualcuno vuole proporre degli autori da invitare, può scrivermi a paolo punto nori chiocciola gmail punto com]
martedì 26 Maggio 2020
È degli uomini diciamo speculativi, la capacità di estrarre da una condizione infelice una certa felicità, una sottile allegria.
[Leonardo Sciascia, A futura memoria, Milano, Bompiani 2000, p. 85]
martedì 3 Aprile 2018
Restringendo il problema al fatto letterario (ma si può?), c’è poi da notare la nessuna preoccupazione degli scrittori italiani in ordine al farsi leggere, come se il lettore fosse un suddito e il libro un decreto (la legge non ammette ignoranza).
[Leonardo Sciascia, In Italia c’è un detective: Dio, in Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo, Milano, Adelphi 2018, p. 76]
martedì 20 Marzo 2018
Ma da tutti questi «gialli» che festonano le edicole, ci vien fatto di osservare come, in complesso, il prodotto tenda sempre più a snaturarsi, a perdere quella caratteristica di rompicapo o puzzle narrativo, spesso brillante e non privo di intelligenza, e ad assumerne altra che non è infine che quella di un sommario di gratuite atrocità e di ancor più gratuite rappresentazioni erotiche. Basta leggere Spillane, scrittore venduto con punte di tredici milioni di copie negli Stati Uniti, per vedere dove il romanzo poliziesco sia andato a finire. In un solo racconto abbiamo cocainomani, omosessuali, lesbiche, qualche casa equivoca, un tipo specializzato nel reclutare prostitute nei colleges; e infine, e questa sarebbe la gran trovata di Spillane, un poliziotto privato che non ha fiducia nelle giurie e che fa sbrigativamente giustizia dei colpevoli, con un gusto che davvero mette i brividi. Per questo poliziotto, che si chiama Mike Hammer, le donne si svestono con una frequenza e un entusiasmo tali da rendere scioccamente monotona la narrazione. Mai un libro ci ha dato tanta noia – se togliamo, per riguardo a quel che lo scrittore effettivamente è, Il conformista di Moravia. Siamo, insomma, all’insegna del divin marchese: e con tredici milioni di avventori.
[Leonardo Sciascia, Il metodo di Maigret e altri scritti sul giallo, Milano, Adelphi 2018, pp. 14-15]
domenica 15 Ottobre 2017
[D’Annunzio] Cantava, cantava, cantava “il selvaggio anelito, la gota che gronda, il lungo sforzo a testa bassa, i polsi tra le razze della rota, le spalle che sollevano la cassa e la portano, l’ordine del fuoco, la mira, il primo colpo nella massa nemica, il suolo raso, l’urlo roco delle strozze riarse ad ogni schiera abbattuta, l’allegro odor del gioco; o Ameglio, e il ferro freddo…” (sono, si capisce, versi, ma li trascrivo come prosa per vieppiù restituirli all’insensatezza e all’atrocità, poiché la prosa non perdona.
[Leonardo Sciascia, 1912+1, in Opere. 1984.1989, Milano, Bompiani 2002, p. 265]
venerdì 14 Aprile 2017
se qualcuno mi corre dietro chiamandomi “intellettuale”, non mi volto nemmeno.
[Leonardo Sciascia, A futura memoria (se la memoria ha un futuro), Milano, Bompiani 2000, p. 56]
giovedì 17 Marzo 2016
«Qualcosa che somiglia alla felicità» direbbe Borges.
Lo dice, Borges, per certi libri, per certe letture: e specialmente per quelle narrazioni in cui è il senso dell’avventura e dell’imprevedibilità e che suscitano nel lettore, insieme all’ansietà di sapere come va a finire, la malinconica consapevolezza che, una volta che lo saprà, anche quello stato di felicità sarà finito.
[Leonardo Sciascia, Fine del carabiniere a cavallo, Milano, Adelphi 2016, p. 174]